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sabato, 18 gennaio 2025
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Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde

Robert Louis Stevenson

Proseguendo il mio viaggio tra i classici della letteratura gotica, mi sono letto Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde di Robert Louis Stevenson. Non ho potuto fare a meno di riflettere su come doveva essere l’esperienza dei lettori dell'epoca, ignari di ciò che li attendeva in questa storia. Il romanzo di Stevenson è strutturato come un vero e proprio thriller, mantenendo fino alle ultime pagine il mistero sul rapporto tra Jekyll e Hyde.

Oggi, la vicenda del dottore che beve una pozione trasformandosi nella sua parte più malvagia è entrata a far parte del nostro immaginario collettivo grazie a innumerevoli adattamenti cinematografici, rappresentazioni teatrali e fumetti. Ma nel 1886, quando il libro venne pubblicato – riscuotendo un successo straordinario – nessuno poteva prevedere l'incredibile direzione che la storia avrebbe preso.

Ambientato in una Londra ottocentesca avvolta dalla nebbia, l’avvocato Utterson si trova coinvolto in una serie di eventi inquietanti legati al misterioso signor Edward Hyde, un uomo spregevole e violento. Hyde sembra avere un’inspiegabile influenza sul'amico Henry Jekyll, stimato e rispettabile medico e scienziato. Man mano che Utterson indaga, la verità che emerge è sconcertante: Jekyll e Hyde non sono solo collegati, ma sono due facce della stessa persona.

Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde è una storia affascinante che anticipa il tema del doppio poi ripreso da Oscar Wilde ne "Il ritratto di Dorian Grey".
Il romanzo esplora il rapporto inscindibile tra bene e male nella natura umana. Jekyll, stimato medico londinese, è il simbolo della rispettabilità, ma reprime i suoi istinti per adattarsi ai rigidi standard della società vittoriana. Hyde, il suo alter ego abietto, rappresenta la liberazione di queste pulsioni, consentendo a Jekyll di vivere una doppia vita senza compromettere la sua reputazione.
Stevenson ci mette davanti a uno specchio: Jekyll e Hyde siamo noi. Jekyll incarna la maschera sociale, mentre Hyde è la nostra ombra, il puro male privo di freni morali. Questa dualità denuncia l’ipocrisia di una società perbenista, ricordandoci che il confine tra bene e male è più sottile di quanto vorremmo credere.

Lo stile del libro è estremamente scorrevole e avvincente. Non è una lettura impegnativa, bensì un libro abbastanza breve che ho letto in un paio di giorni.

Libri
Gotico
Horror
UK
1886
domenica, 12 gennaio 2025
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Frankenstein

Mary Shelley

Alla riscoperta dei classici della letteratura gotica, ho finalmente deciso di leggere Frankenstein di Mary Shelley. Nonostante le innumerevoli trasposizioni cinematografiche abbiano reso il "mostro" un'icona della cultura popolare, il romanzo originale, che avevo nella mia libreria in diverse edizioni, era rimasto per anni inesplorato. Leggendolo, ho scoperto una storia profondamente diversa da quella raccontata sul grande schermo.

Mary Shelley (1797-1851) è una scrittrice britannica dalla vita intensa e affascinante. Per chi ama i film biografici, nel 2017 è stato realizzato un lungometraggio con Elle Fanning nel ruolo di Mary Shelley, che racconta i suoi amori e le sfide che hanno segnato la sua esistenza.
Figlia di due illustri intellettuali – il filosofo e politico William Godwin e la filosofa e femminista Mary Wollstonecraft, deceduta dieci giorni dopo il parto – Mary dimostrò fin da giovane una straordinaria intelligenza e immaginazione. A soli 16 anni, fuggì con il poeta Percy Bysshe Shelley, che sposò dopo la morte della prima moglie di lui. Nel 1816 il poeta Lord Byron, che aveva intrapreso una relazione con la sorellastra di Mary, Claire Clairmont, invita Mary e Percy a trascorrere un soggiorno nella sua villa di Ginevra, dove è ospite anche lo scrittore John William Polidori. A causa di un prolungato e anomalo maltempo che li costrinse a restare al chiuso per giorni, Byron propose ai suoi amici una sfida invitandoli a scrivere ciascuno una storia dell'orrore. Ispirata da un incubo, Mary iniziò a scrivere Frankenstein che però completò e pubblicò anonimamente solo nel 1818.

Frankenstein o il moderno Prometeo – è questo il titolo originale – prende spunto dalla figura mitologica greca che plasmò l'uomo dall'argilla e che, per aver restituito agli uomini il fuoco – simbolo del progresso tecnico-scientifico – venne condannato da Zeus a una punizione eterna. Il romanzo di Mary Shelley però è ben lontano dall’essere una condanna della scienza o un manifesto contro il progresso tecnologico.  I riferimenti mitologici presenti nell'opera rimangono puramente metafore letterarie, utilizzate per arricchire la narrazione. Quella di Shelley è, prima di tutto, una storia di orrore e di profonda solitudine che nasce dal rifiuto e dall'incomprensione.

Strutturato come una sorta di diario che alterna due narratori, il romanzo racconta la storia di Victor Frankenstein, giovane e ambizioso scienziato ginevrino, che ossessionato a dare la vita alla materia inanimata, crea un essere umano fatto di pezzi di cadaveri. Quando la creatura prende vita, resosi conto di aver generato un mostro, Frankenstein fugge terrorizzato. Abbandonato dal suo creatore, il “mostro” vaga per il mondo, cercando accettazione e affetto, ma trova solo rifiuto e orrore. La creatura, ferita dalla crudeltà degli uomini e dalla solitudine, decide di vendicarsi del suo creatore, dando vita a una spirale tragica che si snoda tra ghiacciai, foreste oscure e tormenti interiori.

Conoscevo solo il Frankenstein del cinema, in cui il "mostro", fin dai primi film della Universal, è sempre stato raffigurato come una creatura sì dotata di forza straordinaria, ma anche goffa, rozza e priva di intelligenza. Il Frankenstein di Mary Shelley, invece, è curioso, assetato di conoscenza, dotato di una sensibilità profonda e di un forte desiderio di apprendere. Ciò che la creatura desidera più di ogni altra cosa è essere accettata, amata, trovare qualcuno con cui condividere il proprio mondo. La sua bontà è evidente, le sue intenzioni sono semplici e genuine. Desidera solo affetto e comprensione. Tuttavia, è proprio l'abbandono da parte del suo creatore e il rifiuto di un'umanità incapace di accettare la sua diversità a trasformarlo in un "mostro". La rabbia, il rancore e il desiderio di vendetta non sono altro che il risultato di questa profonda solitudine e del dolore che gli viene inflitto.

Un romanzo che si è rivelato tutt’altro che scontato, una lettura ricca di spunti e riflessioni.

Libri
Horror
Gotico
UK
1818
sabato, 7 dicembre 2024
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Della donna aracnide

Luigi Musolino

Da amante dell'horror e del genere weird, Luigi Musolino in breve tempo è diventato uno dei miei autori preferiti. Recentemente è uscito "Della donna aracnide", un romanzo breve pubblicato da Zona 42, la stessa casa editrice che qualche anno fa aveva dato alle stampe "Pupille".

La storia è ambientata nella prima metà degli anni ’90 a Idrasca, un piccolo paese immaginario del Piemonte, già noto ai lettori delle opere di Musolino. I protagonisti sono due fratelli, Martina e Filippo, rispettivamente di tredici e nove anni, che vivono una quotidianità segnata da conflitti familiari, solitudine e un forte desiderio di evasione. Un giorno, in occasione della festa patronale, arriva in paese un circo itinerante. Tra luci colorate e musiche degli 883, i due giovani scorgono un carrozzone particolare, quello della "Donna Aracnide". Attratti dalla figura enigmatica e inquietante di Serafina, un freak mostruoso che promette di esaudire i desideri, Martina e Filippo decidono di entrare nella roulotte, ignari che quell’incontro cambierà per sempre le loro vite.

Musolino racconta con maestria una storia di traumi, crescita e sofferenze in cui il mostro diventa l'unico motivo di esistere per affrontare la soffocante realtà e le cicatici del passato. La scrittura dell’autore è fluida e convolgente, capace di creare una tensione tangibile, in cui l'orrore non risiede solo nella antica e mostruosa creatura che si nutre delle sofferenze dei bambini, ma soprattutto nella memoria, nel senso di colpa e nella solitudine esistenziale. Per certi aspetti le atmosfere di "Della donna aracnide" mi hanno ricordato "It" di Stephen King, ma la storia è decisamente più disperata puntando più alle dinamiche psicologiche dei protagonisti e dei traumi subiti.

Tra inquietudine e fascinazione, il romanzo è una fiaba dark cupa e potente, decisamente poco adatta agli aracnofobici. Un libro scorrevole ma non meno coinvolgente che ho letto in un pomeriggio.

Libri
Horror
Italia
2024
domenica, 27 ottobre 2024
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Nottuario

Thomas Ligotti

Il nome di Thomas Ligotti viene spesso annoverato tra gli autori più rappresentativi della letteratura weird contemporanea. Scrittore e saggista americano di culto, poco incline alla visibilità e all’autopromozione, è divenuto noto in Italia soprattutto grazie a un monologo tratto, senza la sua autorizzazione, dalla sua opera "La cospirazione contro la razza umana", comparso in un episodio della prima stagione della serie televisiva True Detective. Questo saggio, uno dei suoi lavori più iconici e controversi, esplora temi di nichilismo e pessimismo cosmico che sono alla base della sua visione letteraria e filosofica.

Incuriosito dal fatto che Ligotti viene spesso accostato ad autori che amo, quali Lovecraft e Poe, e che abbia collaborato con David Tibet dei Current 93 - progetto musicale che conosco etichettato come folk apocalittico o neo-folk - recupero in libreria Nottuario, una raccolta dei suo racconti.

Il libro è diviso in tre parti: "Studi nell'ombra", "Discorso sull'oscurità" e "Taccuino notturno". Quest'ultima sezione contiene una ventina di storie di una o due pagine. Nell'introduzione chiamata "Di notte, al buio. Appunti critici sulla narrativa del mistero", lo stesso Ligotti introduce il suo pensiero affermando che "nella vita, l'esperienza del mistero è un dato di fatto inevitabile e fondamentale", e che "l'effetto principale dei racconti del mistero è la percezione della cosidetta irrealtà macabra", una visione in cui la realtà si presenta come un costrutto fragile, pronta a svelare un mondo di orrore incommensurabile.

Leggere Ligotti non è stato affatto facile. L'orrore che propone è psicologico, quasi filosofico. Alcuni racconti mi sono piaciuti, come "Conversazioni in lingua morta" e "La voce nelle ossa", ma andando avanti ho avuto la sensazione di perdermi in una matassa nera come la pece. La concentrazione si è fatta sempre più difficile e il filo narrativo mi è parso ripetersi in modo stanco, rendendo alcune storie frustrantemente simili tra loro. Ho trovato il tutto estremamente contorto e difficile da leggere al punto che in alcuni momenti il mio cervello pareva vagasse per conto suo, e l'orrore lasciava spazio alla fatica. Nella terza parte, di fronte a una sfilza di brevi racconti, ammetto di aver contato le pagine che mancavano per concludere questa lenta agonia. 

Forse "Nottuario" non è il libro giusto per avvicinarsi a Ligotti per la prima volta, o forse semplicemente non è scattata la scintilla.

Proverò a leggermi "La cospirazione contro la razza umana" dal momento che l'ho già comprato, ma sicuramente, prima di avvicinarmi a Ligotti, lascerò passare del tempo.

Libri
Horror
Esistenziale
USA
1994
martedì, 24 settembre 2024
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Un buio diverso

Luigi Musolino

Luigi Musolino è considerato uno degli autori più validi del panorama horror italiano contemporaneo. Avevo già letto la sua novella nera Pupille, che mi aveva colpito per il suo stile asciutto e la capacità di evocare atmosfere inquietanti e terrificanti. Dopo aver letto questa raccolta antologica, posso dire che Musolino mi ha definitivamente conquistato.

Un buio diverso è una antologia di racconti che esplora l’oscurità e il male che si trova nell'animo umano, nei luoghi misteriosi e negli angoli dimenticati della vita quotidiana, i cosiddetti "Necromilieus".
In tutto sono quindici racconti, che si alternano da quelli più lunghi a quelli di poche pagine, preceduti da una visionaria iilustrazione di David Fragale.

Il racconto d'apertura, "Come cani", è un vero pugno allo stomaco. La storia è quella di un contadino che, insieme a un cane da sempre legato a una catena, ha vissuto tutta la sua vita nell'ombra di un padre violento e autoritario. È una narrazione cruda e disturbante dove il dolore e la brutalità umana raggiungono livelli insostenibili. Un altro racconto che mi ha colpito è "La foresta, i bivi" dove una coppia in crisi si reca in Romania per un intervento odontoiatrico. Durante il loro soggiorno i due si addentrano in un bosco venendo inghiottiti da un male atavico. "Lago senza domani" è un'altra perla, con due amici che decidono di accamparsi presso un lago maledetto. Poi c'è "La Copia" dove il protagonista riesce a trasferire su carta il suo io più oscuro, dando vita ai suoi desideri più proibiti. "L'ultima scatola" tocca corde emotive delicate, raccontando il singolare modo di un padre e un figlio contorsionisti di affrontare un lutto. Infine, il racconto che chiude la raccolta, "Un buio diverso",  forse quello il più sconvolgente di tutti. La storia è quella di una coppia felice e benestante che si ritrova ad affrontare il dramma della scomparsa della figlia piccola persa in un supermercato. Il dolore di questa perdita si trasforma in una lenta discesa nella disperazione, dove un buio ancora più oscuro e malvagio diventa l'unica consolazione. Sarà che sono padre di un bambino ma a me questo racconto, a distanza di giorni, continua ancora a ronzarmi in testa. Devastante.

Musolino scrive davvero bene. Il suo stile è semplice e diretto, ma sa colpire in profondità, toccando le corde delle nostre paure più recondite e ancestrali. Con grande maestria, riesce a evocare un senso di disagio e inquietudine che si insinua piano, fino a diventare un vero terrore psicologico. Un buio diverso è un libro cupo, un horror profondamente pessimista, dove i protagonisti sprofondano nella disperazione umana e negli anfratti più oscuri di una realtà ostile. Sono personaggi sconfitti, che prendono decisioni sbagliate e si ritrovano in abissi senza fondo, dove la normalità si deforma fino a diventare un incubo.

C'è un forte richiamo all'orrore cosmico di Lovecraft, ma Musolino lo declina in contesti quotidiani, nascondendolo tra le pieghe della vita di tutti i giorni, lì dove la realtà si disgrega sotto l'influenza di forze oscure e inarrestabili. I racconti sono appiccicosi, permeati da un'oscurità densa e oleosa, con alcuni che restano impressi nella mente molto a lungo.

Non sorprende che alcune delle sue novelle siano state tradotte per il mercato statunitense, un riconoscimento che testimonia ulteriormente il valore delle sue opere e la capacità di Musolino di toccare paure universali, comprese oltre i confini nazionali.

Libri
Horror
Italia
2022
giovedì, 29 agosto 2024
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Loro

Roberto Cotroneo

Ho appena finito di leggermi "Loro", romanzo di Roberto Cotroneo pubblicato da Neri Pozza. Si tratta di una "ghost story" con derive psicologiche ambientato in una villa nei dintorni di Roma.

Il romanzo è stutturato come un memoriale scritto dalla protagonista. Nell’estate del 2018 Margherita, una giovane donna che ha da poco abbandonato gli studi di medicina, accetta un lavoro come istitutrice presso una famiglia aristocratica, gli Ordelaffi, in una villa immersa in un parco lussureggiante. La villa è stata progettata da un celebre architetto ed è composta da pareti di vetro che permette a coloro che stanno all'interno di guardare all'esterno ma anche di essere osservati da fuori. Il compito di Margherita è quello di occuparsi delle gemelle Lucrezia e Lavinia, due bambine di sei anni identiche, educate e vivaci. La prima ama suonare il pianoforte, la seconda invece adora l’equitazione. La padrona di casa, Alessandra Brandi, la accoglie in questa casa da sogno, spiegandogli che le gemelle hanno un carattere complesso, sono molto indipendenti e comunicano tra di loro attraverso dei codici tendendo a escludere gli altri. Margherita non si lascia intimorire e animata da entusiasmo, inizia a integrarsi facendo conoscenza con il resto del personale tra cui Gaetano, un burbero giardiniere dal passato misterioso, Giulia, un assistente tutto fare, e Angelina, l’anziana governante. Il padre delle bambine, Umberto, un affascinante uomo d'affari, si trova spesso fuori per lavoro ma nei fine settimana viene a stare con la famiglia. Inizialmente tutto sembra andare bene, ma quando Margherita, durante una passeggiata nel bosco, si ritrova nei pressi di un tempietto dedicato a Ecate, l'apparizione dei precedenti proprietari della villa, morti in circostanze violente, la fa precipitare nell'angoscia e nella disperazione. Improvvisamente tutti nella villa sembrano nascondere inquietanti segreti, in particolar modo le gemelle, che sembrano avere legami misteriosi con queste presenze terrificanti e portano Margherita a dubitare della sua stessa sanità mentale, spingendola sempre più a fondo in un incubo da cui sembra impossibile uscire.
In un crescendo di suspense, il romanzo conduce il lettore verso un finale inaspettato, lasciando Margherita e il lettore a interrogarsi su ciò che è veramente accaduto in quella misteriosa villa.

"Loro" è un chiaro omaggio alla tradizione gotica e alla grande letteratura del passato. Una storia di fantasmi che richiama alla mente il "Giro di vite" di Henry James, sia per l'ambientazione che per la narrazione in prima persona attraverso un diario postumo. Questa scelta narrativa consente a Cotroneo di giocare con la percezione della realtà, creando un costante senso di ambiguità che tiene il lettore in bilico tra il reale e l'irreale. La bravura dello scrittore è quella di mischiare le carte e portarci a credere a una verità che viene poi capovolta nel finale. Come nel film "The Others" di Alejandro Amenábar, anche in questo romanzo niente è come sembra e quello che si vuole vedere serve solo a nascondere una verità troppo dolorosa da accettare. Un libro scorrevole, armonico, scritto molto bene, forse un po' prevedibile per chi è abituato al genere ma che consiglio a chi ama le atmosfere gotiche e i romanzi che esplorano i meandri più oscuri della psiche umana.

Libri
Horror
Psicologico
Italia
2021
venerdì, 23 agosto 2024
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Schiavi dell'inferno

Clive Barker

"Schiavi dell'inferno" di Clive Barker, noto anche come "Hellbound Heart", è il romanzo breve da cui è stato tratto il film "Hellraiser" del 1987, il primo della lunga saga horror che ha come protagonista Pinhead e gli altri Cenobiti.

Pubblicato in patria nel 1986, il libro, che ha poco più di cento pagine, in Italia è uscito nel 1991, quindi qualche anno dopo il film. A distanza di trent'anni, in un caldo pomeriggio estivo, l'ho riletto con piacere nell'edizione che ho in libreria, ovvero quella della Bompiani con la traduzione di Tullio Dobner. Attualmente il libro si trova fuori catalogo, come quasi tutti i libri di Barker ad eccezione dei due "Libri di Sangue" pubblicati recentemente da Fanucci. Tuttavia non dovrebbe essere difficile recuperare una copia nel mercato dell'usato.

La storia ruota attorno a Frank Cotton, un uomo ossessionato dal piacere estremo e dalla ricerca di nuove emozioni, che entra in possesso di un cubo chiamato "Lemarchand’s Box", una scatola misteriosa in grado aprire le porte di una dimensione parallela dove sarebbe possibile raggiungere picchi di piacere mai provati. Trasferitosi nella casa di famiglia, vuota dopo la morte dei genitori, Frank risolve la combinazione e apre il cubo, venendo raggiunto dai Supplizianti (termine usato anche nel primo film e quindi riproposto giustamente dal traduttore), una sorta di malvagie divinità dall'aspetto terrificante che incarnano un concetto perverso di piacere e sofferenza, i quali lo trascinano nel loro mondo condannandolo a un'esistenza di tormento, torture e dolore. Quando nella casa si trasferiscono Larry Cotton detto Rory, il fratello di Jack, insieme a sua moglie Julia, una donna con cui Jack anni addietro, aveva avuto una relazione, Jack, sapendo che la moglie di suo fratello nutre ancora una passione segreta per lui, cerca di manifestarsi e convincerla a compiere dei sacrifici di sangue che possano permettergli di fuggire dalla sua eterna agonia.

Il libro di Barker è tanto affascinante quanto disturbante. Forse, rispetto ad altri suoi racconti, potrebbe risultare un po' acerbo, ma la storia già contiene tutti quei tratti distintivi dei suoi lavori, come il tema del piacere nel dolore, la perversione sessuale e l'orrore insito nell'animo umano che emergono con potenza, creando un'atmosfera di inquietante seduzione. I quattro protagonisti della storia - oltre a Frank, suo fratello Rory e la moglie di quest'ultimo Julia, c'è anche una loro amica, Kirsty, che avrà un ruolo molto importante nello svolgimento della storia e nel film viene sostituita dalla figlia di Rory - sono caratterizzati molto bene, ognuno con le proprie ombre e fragilità. La complessità delle loro relazioni e delle loro motivazioni personali conferisce profondità alla narrazione, rendendo la discesa nell'orrore ancora più coinvolgente. Julia, in particolare, rappresenta una figura tragica, intrappolata in un matrimonio insoddisfacente e sedotta dalle qualità oscure e pericolose di Frank, tanto da spingerla a compiere atti terribili pur di sfuggire alla monotonia della sua vita. Barker ci mostra come il vero inferno non sia rappresentato solo dai demoni, ma dalla capacità dell'essere umano di distruggere se stesso attraverso il desiderio incontrollato e la mancanza di autoconsapevolezza. Julia non è semplicemente una vittima delle sue pulsioni, ma l'artefice della propria rovina, incapace di riconoscere i limiti che non dovrebbe superare. I Supplizianti o Cenobiti, pur essendo figure terrificanti - veramente cruenti le scene delle torture descritte con ganci e catene che dilaniano la carne - restano sullo sfondo, richiamati solo quando qualcuno decide di varcare il confine tra il noto e l'ignoto. Barker ci avverte del pericolo insito nel cercare di oltrepassare i limiti della nostra umanità, un rischio che può portare alla distruzione personale, proprio come accade a Frank, che, alla ricerca del piacere estremo, finisce per cadere in una trappola mortale.

Un piccolo gioiello perfetto per chi si vuole avvicinare a questo autore. Certo, il fatto che il suo nome sia praticamente scomparso dagli scaffali delle librerie non aiuta. Davvero non si comprende.

Libri
Horror
1986
UK
Retrospettiva
martedì, 20 agosto 2024
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Pupille

Luigi Musolino

Luigi Musolino è un giovane scrittore piemontese noto soprattutto per le sue opere nel genere horror e weird. Pupille è un racconto di un centinaio di pagine, o poco meno, che viene pubblicato da Zona 42, piccola casa editrice legata alla fantascienza e "altre meraviglie", uscito in un volumetto tascabile nel 2021.

Pupille è una favola nera ambientata a Idrasca, un paese immaginario del piemonte in cui l'autore è solito ambientare le sue storie.
Il Signore della Polvere, una creatura ancestrale più antica dell’uomo, vive nel seminterrato di una scuola elementare. Stanco della sua solitudine e invidioso della spensieratezza dei bambini, un giorno li attira uno ad uno nello scantinato, per leggergli un libro che racconta tutte le brutture del mondo e aprire i loro occhi sulle tenebre del futuro. Da quel momento in poi i bambini iniziano a comportarsi in maniera strana e inquietante, mettendo in apprensione i loro genitori, e sconvolgendo la routine della placida comunità.

“Sono piena di occhi, mamma. Sono pieno di pupille dentro, papà”

Pupille racconta l'angoscia dei genitori nel momento in cui i loro bambini, preso coscienza di un futuro privo di speranza in cui l'umanità è destinata al collasso, chiedono con smarrimento: “perché ci avete generato?”
Scritto con uno stile a metà tra fiaba e racconto horror, Pupille è un libro disturbante in cui la metafora degli occhi che mostrano la "verità" - accettata dai bambini ma respinta dai genitori - viene rappresentata in maniera efficace e con un forte impatto emotivo. Il racconto è scritto davvero bene e si legge tutto di un fiato.  L'ho apprezzato cosi tanto che appena terminato ho subito ordinato il libro antologico "Un buio diverso" dello stesso autore.

Libri
Horror
Italia
2021
sabato, 17 agosto 2024
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Dracula

Bram Stoker

Dracula di Bram Stoker è il libro che ho in più edizioni nelle mia libreria. Sono quattro e le ho prese in diversi momenti della mia vita. Il più vecchio è un tascabile della Oscar Mondadori mentre il più recente l’ho preso usato qualche tempo fà ed è un volume di una collana uscita in edicola chiamata “I Maestri del Fantastico” pubblicata da RBA. Il libro ha una copertina che si ispira alle edizioni d'epoca e contiene illustrazioni e stampe che arricchiscono le pagine di uno dei romanzi più celebri di sempre. Ho letto questa edizione alternandola con quella della BUR Deluxe di Rizzoli per confrontare le traduzioni, soprattutto quando, in alcune parti, ho avvertito una certa fatica nel proseguire la lettura. Nonostante sia un classico della letteratura gotica e io sia da sempre affascinato dal genere, quando la prima volta mi sono avvicinato a questo libro, probabilmente in adolescenza, superate le prime cento pagine, l'ho abbandonato e non sono più riuscito a finirlo. Questa volta mi sono impuntato e l'ho portato a termine, ma non senza difficoltà. I motivi delle mie difficoltà li descriverò più avanti.

Com'è noto, nel creare Dracula, lo scrittore irlandese si è ispirato al personaggio storico di Vlad III di Valacchia, conosciuto anche come Vlad Tepes o Vlad l'Impalatore, un principe rumeno del XV secolo famoso per la sua crudeltà e per l'uso dell'impalamento come metodo di esecuzione, da cui deriva il suo soprannome. Stoker prese il nome e alcune caratteristiche di Vlad l'Impalatore, combinandole con leggende e folklore sui vampiri, per creare il celebre conte Dracula del suo romanzo.

Pubblicato per la prima volta nel 1897, il Dracula di Stoker ha dato vita a uno dei personaggi più iconici della letteratura e continua a esercitare una forte influenza sulla cultura popolare. La storia, narrata attraverso una serie di diari, lettere e articoli di giornale, segue un gruppo di persone che lottano contro il conte Dracula, un antico e potente vampiro, intenzionato a stabilirsi in Inghilterra e diffondere la sua maledizione. La narrazione inizia con il giovane avvocato Jonathan Harker, che si reca in Transilvania per assistere Dracula nell'acquisto di una proprietà a Londra. Durante il suo soggiorno nel castello di Dracula, Harker scopre la vera natura del conte ritrovandosi di fronte a un vampiro immortale che si nutre di sangue umano. Questa parte, a mio parere, è quella più affascinante del romanzo. E' la parte in cui l'atmosfera gotica e il senso di isolamento raggiungono il loro apice. Il castello di Dracula, descritto con toni cupi e inquietanti, diventa un luogo di incubo, dove ogni ombra sembra nascondere un pericolo e ogni suono risuona come un presagio di morte. Inizialmente Harker nega l'evidenza ma poi è costretto a confrontarsi con l'orrore che lo circonda, ritrovandosi intrappolato non solo fisicamente, ma anche psicologicamente, in un mondo dove le regole della realtà sembrano non avere più valore. Stoker nel descrivere l'ambiente del castello, con le sue scale tortuose, le stanze abbandonate e le finestre che si affacciano su precipizi inaccessibili, contribuisce a creare un senso di claustrofobia e impotenza che vede il suo culmine nella scena in cui tre vampire cercano di sedurre e nutrirsi del giovane ospite. E' una scena che mescola erotismo e terrore, creando un'atmosfera carica di tensione e inquietudine.
Quando Dracula si trasferisce a Londra e Harker riesce a fuggire dal castello, l'azione si sposta nell'Inghilterra vittoriana dove, attraverso uno scambio epistolare, conosciamo Mina Murray, la fidanzata di Harker, la sua cara amica Lucy Westenra, John Seward, direttore di un manicomio, il texano Quincey Morris e sopratutto il dottor Van Helsing, un esperto in fenomeni paranormali, colui che scoprirà che la giovane Lucy è stata presa di mira da un vampiro, e insieme agli altri darà la caccia a Dracula. In linea generale questi sono i personaggi principali del romanzo a cui si aggiunge Renfield, un paziente di Seward che manifesta un'ossessione inquietante per il consumo di creature vive, come insetti e piccoli animali, perchè crede gli conferiscano forza vitale. Superate le prime ottanta pagine, quindi per gran parte del romanzo dal momento che ne ha quattrocento di pagine, il conte Dracula si vedrà ben poco. La sua diventa più una presenza, una figura sfumata, quasi mai mostrata in azione, che si manifesta come nebbia o come un pipistrello pronto a intrufolarsi nelle camere delle indifese fanciulle per placare la sua sete di sangue. Il suo pensiero, le sue motivazioni le conosciamo solo attraverso i racconti degli altri personaggi che ovviamente lo tratteggiano come una creatura malvagia che con le sue abilità soprannaturali e la sua sete insaziabile di sangue, rappresenta non solo una minaccia fisica ma anche un pericolo morale per l'umanità. Come detto la parte più coinvolgente rimane quella iniziale in cui il giovane Harker si reca al castello di Dracula. Quando l'azione si sposta a Londra il ritmo del racconto si rallenta, con lunghe descrizioni e riflessioni dei personaggi che risultano dispersive ed eccessivamente verbose. Il fatto che il Dracula di Stoker sia un romanzo epistolare composto dai diari, i telegrammi e le lettere scritte dai personaggi principali probabilmente lo rende discontinuo e frammentato, spezzando la tensione narrativa in alcuni punti cruciali e appesantendolo con dettagli non sempre necessari.

Rimane, tuttavia, un'opera fondamentale nella letteratura gotica, capace di dar vita a un personaggio il cui immaginario ha ispirato romanzi, film, fumetti e parodie di ogni genere.
Uno dei personaggi più affascinanti della letteratura e del cinema horror, il conte Dracula, continua a incarnare il terrore e il mistero, resistendo al tempo e alle reinterpretazioni, e confermando il suo essere una icona contemporanea praticamente... immortale.

Libri
Horror
Gotico
Vampiri
UK
1897
martedì, 25 giugno 2024
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Libri di Sangue - Racconti voll. 1-3

Clive Barker

Clive Barker è uno degli autori più innovativi e influenti nel genere dell'horror contemporaneo. Nei primi anni novanta, dopo aver visto il suo film "Hellraiser" (probabilmente la sua opera più iconica e conosciuta), mi ritrovai a leggere un libro con alcuni suoi racconti rimanendo profondamente turbato da quel senso di disagio straniante che la storia e i suoi personaggi erano riusciti a trasmettermi. 
Nato a Liverpool, Inghilterra, nel 1952, Barker è un artista poliedrico che spazia dalla scrittura alla regia cinematografica, dalla pittura ai fumetti. In Italia tutti i suoi libri sono stati pubblicati ma da tempo si trovano fuori catalogo. Io ne conservo alcuni, ingialliti dal tempo, affianco ai vecchi libri di Stephen King letti durante la mia adolescenza. Nonostante il "Re dell'Horror" definì Barker il suo erede, come riportato nelle copertine dei libri di quest'ultimo (un espediente usato dagli editori per catturare l'attenzione dei lettori) i due autori, pur appartenendo allo stesso genere, hanno uno stile e delle tematiche decisamente diverse. King predilige una narrativa più tradizionale ed eccelle nella creazione di paure radicate nella realtà quotidiana, mentre Barker crea mondi completamente nuovi e inquietanti trascinando i lettori in un'odissea di orrori carnali, viscerali e surreali.

Esponente di spicco della letteratura splatterpunk e body horror, Barker fa il suo esordio nella letteratura con la serie di racconti e storie brevi pubblicate in sei volumi tra il 1984 e il 1985 intitolata "Libri di Sangue" (Books of Blood). In Italia sono stati pubblicati negli anni novanta prima dalla Sonzogno e poi dalla Bompiani con i titoli di "Infernalia", "Ectoplasm", "Sudario", "Creature", "Visions" e "Monsters".

In tempi recenti i "Libri di Sangue" sono stati nuovamente riproposti al pubblico grazie alla Fanucci editore che ha accorpato i sei libri in due volumi distinti impreziositi dalle splendide copertine dell'illustratore Daniele Serra.
Dal momento che avevo dei "buchi" io me li sono presi entrambi e per l'occasione mi sono letto il primo dei due volumi.

In questo primo volume ci sono sedici storie di media lunghezza che esplorano una vasta gamma di orrori, dalle creature mostruose alle perversioni umane. Molti di questi racconti sono intrisi di erotismo, tensioni sessuali e da una estrema morbosità del corpo in cui la soglia del dolore e quella del piacere si confondono, creando un'esperienza narrativa intensa e disturbante.
Senza citarli tutti, tra i racconti che più mi hanno coivolto ci sono "Mai dire maiali" dove degli orfani vengono dati in pasto a un maiale in una sorta di macabro sacrificio, "In collina, le città" dove in un paese dei balcani si svolge ogni anno una competizione tra due villaggi vicini che si combattono assemblando due giganti con i corpi dei cittadini, "Jacqueline Ess: le sue ultime volontà" che ha come protagonista una donna che ha la capacità di modificare il proprio corpo e quello altrui, e infine "Macelleria Mobile di Mezzanotte", probabilmente il suo racconto più celebrato e (insieme a "La pelle dei padri") quello più "lovecraftiano".
In "Macelleria Mobile di Mezzanotte", dal quale è stato tratto il film Prossima fermata - L'inferno del 2008, un uomo, mentre viaggia di notte sulla metropolitana di New York, si ritrova nel vagone adiacente a quello di un serial killer che uccide i passeggeri del treno appendendo i loro corpi come carne da macello. Alla fine della corsa il nostro protagonista si ritroverà in un incubo senza via d'uscita e nella profondità della città verrà a contatto con un orrore primordiale.

Per gli amanti dell'horror, i "Libri di Sangue" sono una lettura imprescindibile, un'opera che continua a influenzare e ispirare generazioni di scrittori e cineasti.

Libri
Horror
1984
1985
2022
sabato, 15 giugno 2024
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Drive-In - La trilogia

Joe R. Lansdale

"Drive-In: La trilogia" di Joe R. Lansdale non è solo una lettura, è un'esperienza, un giro sulle montagne russe della narrativa horror-trash, un viaggio delirante in un mondo dove l'assurdo è all'ordine del giorno e il demenziale regna sovrano. Essendo il mio primo libro di questo autore texano - che da quello che vedo ha scritto oltre cinquanta romanzi che spaziano dalla fantascienza al western e dal noir alla narrativa contemporanea  - non sapevo bene cosa aspettarmi. Ora che sono riemerso da questa folle corsa capace di farmi inorridire e ridere allo stesso tempo, posso dire con certezza che Lansdale è un vero maestro della letteratura pulp. Una sorta di Tarantino della narrativa ma decisamente più spinto, trasgressivo e visionario.

Il volume che ho letto, pubblicato da Einaudi, raccoglie i tre libri che fanno parte della trilogia del drive-In - Il drive-in (The Drive-In: A “B” Movie with Blood and Popcorn, Made in Texas, 1988), Il giorno dei dinosauri (The Drive-In 2: Not Just One of Them Sequels, 1989), La notte del drive-in 3. La gita per turisti (The Drive-In: The Bus Tour, 2005).
I primi due sono stati pubblicati negli Stati Uniti alla fine degli anni ottanta mentre il terzo è uscito quindici anni più tardi. In tutto siamo sulle cinquecento pagine o poco più.

La storia inizia con un gruppo di amici che decidono di passare una serata all'Orbit, il più grande drive-in del Texas, per guardare una maratona di film horror. In rassegna ci sono alcuni classici come "La Casa", "La notte dei morti viventi", "Non aprite quella porta", "Lo squartatore di Los Angeles", e "La tentazione impura" (quest'ultimo meno conosciuto in Italia). Quella che sembra una normale serata si trasforma rapidamente in un incubo quando una forza misteriosa intrappola tutti gli spettatori all'interno del drive-in, isolandoli dal resto del mondo. Chi tenta di uscire dal muro di oscurità che avvolge l'Orbit si scioglie all'istante. Costretti a cibarsi solo di popcorn e coca-cola, la "comunità" cerca di organizzarsi ma con il passare dei giorni, settimane e mesi, la situazione degenera e quando il cibo finisce le persone si ritrovano a dover lottare per la sopravvivenza, tra violenze, stupri, cannibalismo, crocifissioni e... il Re del Popcorn. Questa in sintesi è la sinossi del primo dei tre libri.

Nel secondo libro, i sopravissuti, tra cui Jack che è il narratore, si aggirano in un paesaggio fuori dal mondo e dal tempo, popolato da dinosauri e oscure creature. Accampati nei pressi di un lago, i nostri protagonisti incontrano la bella Grace, un altra sopravissuta del drive-in, e insieme a lei, si avventurano in un mondo visionario e allucinante affrontando la minaccia di Popalong Cassidy, un uomo con una televisione al posto della testa. 

Infine, in "Il drive-in 3: La gita per i turisti", il libro che chiude la trilogia, i nostri eroi, si mettono alla guida di un autobus dotato di galleggianti che viene inghiottito da un pesce gigante al cui interno vive una piccola comunità di cannibali e ombre malvagie. Il bus viene "espulso" dal buco del culo del pesce e Jack e compagni, dopo aver fatto provvista di frutti "al sapore di piscio", si arrampicano su una gigantesca scala che punta al cielo cercando di scoprire l'arteficie di questo assurdo mondo che sta cadendo a pezzi.

Senza ombra di dubbio, il primo dei tre romanzi è quello riuscito meglio. Assolutamente spiazzante, un horror fuori dagli schemi con personaggi sopra le righe, dove il trash è elevato ad arte e l'assurdo diventa norma. Nel complesso è una lettura di intrattenimento, nel senso buono del termine, uno splatter dotato di umorismo nero che sconfina nel grottesco, in cui gli istinti primordiali della natura umana escono allo scoperto in tutta la sua delirante esplosività. Il Re del Popcorn, mostruosa creatura generata dalla fusione di due persone che vomita popcorn dotati di bulbi oculari, rappresenta l'ossessivo consumismo americano, mentre il villain del secondo libro, Popalong Cassidy, l'uomo vestito da pistolero con un televisore al posto della testa che trasmette ogni tipo di programma televisivo, probabilmente rappresenta la dipendenza televisiva che manda in pappa il cervello.
Nel terzo libro, un allucinogeno omaggio al Pinocchio di Collodi, la narrazione si sposta leggermente e, sopratutto nella parte finale, prende una piega più fantascientifica virando su una spiegazione più sovrannaturale ma non meno trascinante.
Lansdale è sicuramente dotato di una forte creatività e con la sua scrittura scorrevole e vivace è riuscito a tenermi incollato alle pagine fino alla fine lasciandomi la sensazione di aver vissuto un folle e divertente incubo.
Sicuramente leggerò qualcos'altro di suo. Si tratta solo di orientarmi nella sua sterminata bibliografia.

Libri
Pulp
Horror
Grottesco
2012
1988
1989
2005
sabato, 18 maggio 2024
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Blackwater I. La Piena

Michael McDowell

Lo ammetto. Ho preso questo libro affascinato dalla copertina. E' un libro in formato tascabile che ha una grafica in rilievo con dettagli metallici, dorati e luminosi. Ha uno stile retrò, come i vecchi libri ornati di una volta, ricco di disegni ed elementi grafici riconducibili alla storia. Questo è il primo dei cinque libri, tutti esteticamente simili, che insieme compongono la saga gotica di Blackwater.
Recentemente è uscito un cofanetto che li raccoglie tutti.
L'autore è Michael McDowell, scrittore e sceneggiatore americano noto per aver scritto la sceneggiatura di "Beetlejuice" di Tim Burton e parzialmente quella di "Nightmare before christmas". Autore di una trentina di libri, McDowell è morto nel 1999. Nonostante avesse richiesto che Blackwater fosse pubblicata in sei volumi, l'intera saga esce per la prima volta negli Stati Uniti nel 1983 in un unico volume riscuotendo uno scarsissimo successo.
Nella primavera del 2022 la saga di Blackwater è stata pubblicata in Francia in sei volumi,  rispettando quindi la volontà dell'autore, riscuotendo un successo senza precedenti. Le copertine sono in rilievo metallico realizzate dall'illustratore spagnolo Pedro Oyarbide che l'editore Neri Pozzi, giustamente, ha riproposto anche qui in Italia.

Ma di cosa parla Blackwater? E' una saga familiare ambientata nella piccola cittadina di Perdido, in Alabama, nel 1919, dai toni vagamente soprannaturali e misteriosi.
In questo primo volume, chiamato La Piena, la città è stata sommersa dall'acqua a causa di una innondazione dovuta allo straripamento della confluenza dei due fiumi. L'alluvione ha causato danni ovunque colpendo le famiglie più ricche della città, in particolar modo quella dei Caskey, la famiglia protagonista della storia. Quando le acque iniziano a ritirarsi, Oscar, il rampollo della famiglia Caskey che gestisce una delle segherie della cittadina, soccorre una misteriosa donna dai capelli rossi, Elinor Dammer, una donna che nessuno ha mai visto prima che dice di essere la nuova maestra della scuola e di aver trovato rifugio in una stanza d'albergo durante l'innondazione. Nonostante il suo passato misterioso Elinor in breve tempo riesce a catturare la fiducia dei Caskey e conquistare il cuore di Oscar. L'unica e non fidarsi di lei è la matriarca della famiglia, la volitiva e determinata Mary-Love, che vede nella fin troppo ambigua donna e del suo strano rapporto con l'acqua, un pericolo per l'intera comunità.

Il libro è scritto con una prosa semplice e lineare, un po alla Stephen King tanto per intenderci, e risulta scorrevole e coinvolgente. Al momento più che l'aspetto soprannaturale e horrorifico a farla da padrone sono le dinamiche familari e i rapporti tra i personaggi. Per certi versi, almeno come atmosfera, mi ha ricordato Twin Peaks, quindi tutti gli ingredienti per farmelo piacere ci sono.

Prossimamente proseguo con Blackwater II. La Diga.

Libri
Mistero
Horror
Blackwater
2023
sabato, 22 luglio 2023
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Casa di Foglie

Mark Z. Danielewski

Libro molto particolare, insolito e per certi versi affascinante. Sicuramente una lettura difficile, non tanto per i contenuti ma per la sua struttura, di come è stato concepito. Ma andiamo con ordine, altrimenti rischio di perdermi.

Uscito negli Stati Uniti nel 2000, Casa di Foglie è stato scritto, in una decina di anni, da Mark Z. Danielewski, qui al suo debutto come scrittore. In Italia è stato pubblicato nel 2005 dalla Mondadori andando subito fuori catalogo e quindi diventando presto introvabile. La scarsa tiratura di questa edizione lo ha reso una sorta di oggetto di culto per collezionisti alimentandone l'alone di leggenda e di mistero (fino a poco tempo fa su ebay lo vendevano a cifre spropositate). Fortunatamente nel 2019 la casa editrice 66thand2nd lo ripubblica in una edizione fedele all'originale e con una nuova traduzione.
Io ho letto proprio quest'ultima edizione.

Casa di Foglie è un libro ergodico, ovvero che richiede al lettore di compiere uno sforzo in più che va oltre a quello di leggere da sinistra a destra riga dopo riga e poi girare pagina per andare a quella successiva. In questo libro - un bel tomo di oltre 700 pagine - sia la scrittura che l'impaginazione non è lineare. Ci sono pagine con righe scritte sottosopra, all'interno di quadrati, spezzettate, capovolte e addirittura a specchio. Alcune pagine sono vuote con solo poche righe al centro mentre altre sono zeppe di righe una sopra l'altra. La parola casa è sempre scritta in blu mentre in alcuni parti il testo è scritto in rosso, barrato o perfino cancellato. Basta sfogliarlo che già visivamente ci si rende conto di avere a che fare con un libro particolamente insolito.

Poi ci sono le note. Questo libro è pieno zeppo di note, che siano bibliografiche o citazioni, molte note ne contengono a loro volta altre in una specie di scatola cinese. Alcune note sono fondamentali altre superflue. Molte sono inventate altre ancora sono vere. Insomma, già solo questo potrebbe scoraggiare il lettore, tanto che, nella pagina iniziale dove solitamente vengono messe le dediche, Danielwski scrive “Questo non è per te”.

Casa di Foglie potrebbe rientrare nella categoria dei libri horror ma sarebbe molto riduttivo catalogarlo in un unico genere. Lo scrittore newyorchese come espediente narrativo utilizza quello del manoscritto ritrovato, ma lo fa in maniera triplice creando una storia stratificata e a incastri.

Veniamo alla trama. Casa di Foglie contiene tre (o quattro?) livelli di narrazione, uno dentro l'altro, come una matrioska. Ogni piano narrativo si distingue dall’uso di un font differente. La storia gira intorno a tre personaggi principali.
Johnny Truant è un giovane tatuatore di Los Angeles, sballato e segnato da vistose cicatrici, che si trasferisce nell'appartamento di un anziano cieco deceduto di recente, un tale chiamato Zampanò. All'interno di una cassa Truant trova un manoscritto scritto da Zampanò, un saggio su un film documentaristico intitolato "La versione di Navidson" (The Navidson Record). Il saggio oltre a contenere riferimenti bibliografici, citazioni, interviste, e appunti di Zampanò, racconta nel dettaglio le vicende che accadono in questo breve cortometraggio (come un cieco possa aver visto il filmato rimane un mistero). 
Il documentario (siamo quindi nell'ambito del found footage) è stato realizzato a metà degli anni novanta da Will Navidson, un famoso fotoreporter, che per cercare di recuperare il suo matrimonio si trasferisce insieme a sua moglie Karen Green, una ex modella, e i loro due figli, Chad e Daisy, in una bella casa in campagna, la casa di Ash Tree Lane. Ritornati da una breve vacanza, Navidson si rende conto che l'interno della casa è cambiato e lì dove prima c'era un semplice muro, è comparsa una porta che apre su un corridoio completamente buio. Esternamente tutto è rimasto invariato ma all'interno la casa si è espansa. Navidson decide di installare telecamere in ogni stanza e dopo una prima esplorazione, riunisce amici e parenti addentrandosi, insieme alla sua telecamera e diversi strumenti di misurazione, in questo freddo e buio corridoio che conduce a stanze anonime dalle quali si dipanano altri corridoi e altre stanze in una sorta di inquietante labirinto. Un viaggio angosciante al centro del quale c'è una scala a spirale discendente, apparentemente senza fine.

La casa è un labirinto, una sorta di buco nero in cui precipita Navidson e la sua famiglia, insieme a Zampanò e Truant che ne rimangono irrimediabilmente influenzati. La scrittura, con i testi storti, a specchio, sottosopra, è funzionale alla storia, e la strana impaginazione che ricalca ciò che viene raccontato (penso a quando Navidson sta attraversando un corridoio stretto e il testo che leggiamo si ristringe in una colonna sempre più stretta) vuole provocare nel lettore lo stesso smarrimento dei protagonisti. 

È un libro che richiede un enorme sforzo di lettura e che contiene parecchi codici e messaggi nascosti. A tratti è respingente ma allo stesso tempo attrattivo. È un libro da odiare se non stai al gioco e che fa di tutto per risultare disturbante (tipo la nota in cui viene elencato tutto ciò che non c'è nel "corridoio"). Il piano narrativo più interessante è senza dubbio quello in cui vengono descritte le "spedizioni" nella Casa mentre le elucubrazioni mentali e il flusso di coscienza di Truant risultano irritanti quanto è sgradevole il personaggio. Solo alla fine, in appendice, leggendo le lettere della madre, ho avuto un quadro più completo sulla sua instabilità riuscendo in qualche modo a empatizzare sul giovane protagonista.

Non ho ancora capito se Casa di Foglie sia un capolavoro oppure una complessa e articolata follia dell'autore. Sicuramente, se si riesce a superare i momenti critici e lasciare andare le proprie resistenze, è un libro capace di lasciarti la sensazione di avere avuto una particolare esperienza di lettura.

Libri
Horror
2000

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