
Nottuario
Thomas Ligotti
Il nome di Thomas Ligotti viene spesso annoverato tra gli autori più rappresentativi della letteratura weird contemporanea. Scrittore e saggista americano di culto, poco incline alla visibilità e all’autopromozione, è divenuto noto in Italia soprattutto grazie a un monologo tratto, senza la sua autorizzazione, dalla sua opera "La cospirazione contro la razza umana", comparso in un episodio della prima stagione della serie televisiva True Detective. Questo saggio, uno dei suoi lavori più iconici e controversi, esplora temi di nichilismo e pessimismo cosmico che sono alla base della sua visione letteraria e filosofica.
Incuriosito dal fatto che Ligotti viene spesso accostato ad autori che amo, quali Lovecraft e Poe, e che abbia collaborato con David Tibet dei Current 93 - progetto musicale che conosco etichettato come folk apocalittico o neo-folk - recupero in libreria Nottuario, una raccolta dei suo racconti.
Il libro è diviso in tre parti: "Studi nell'ombra", "Discorso sull'oscurità" e "Taccuino notturno". Quest'ultima sezione contiene una ventina di storie di una o due pagine. Nell'introduzione chiamata "Di notte, al buio. Appunti critici sulla narrativa del mistero", lo stesso Ligotti introduce il suo pensiero affermando che "nella vita, l'esperienza del mistero è un dato di fatto inevitabile e fondamentale", e che "l'effetto principale dei racconti del mistero è la percezione della cosidetta irrealtà macabra", una visione in cui la realtà si presenta come un costrutto fragile, pronta a svelare un mondo di orrore incommensurabile.
Leggere Ligotti non è stato affatto facile. L'orrore che propone è psicologico, quasi filosofico. Alcuni racconti mi sono piaciuti, come "Conversazioni in lingua morta" e "La voce nelle ossa", ma andando avanti ho avuto la sensazione di perdermi in una matassa nera come la pece. La concentrazione si è fatta sempre più difficile e il filo narrativo mi è parso ripetersi in modo stanco, rendendo alcune storie frustrantemente simili tra loro. Ho trovato il tutto estremamente contorto e difficile da leggere al punto che in alcuni momenti il mio cervello pareva vagasse per conto suo, e l'orrore lasciava spazio alla fatica. Nella terza parte, di fronte a una sfilza di brevi racconti, ammetto di aver contato le pagine che mancavano per concludere questa lenta agonia.
Forse "Nottuario" non è il libro giusto per avvicinarsi a Ligotti per la prima volta, o forse semplicemente non è scattata la scintilla.
Proverò a leggermi "La cospirazione contro la razza umana" dal momento che l'ho già comprato, ma sicuramente, prima di avvicinarmi a Ligotti, lascerò passare del tempo.
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