
Chelsea Wolfe
Tour 2024 | Circolo Magnolia - Milano
Nell'unica data italiana, in un concerto sold out, ieri sera, mercoledì 13 novembre, Chelsea Wolfe ha suonato con la sua band al Magnolia di Milano per presentare il suo nuovo album, She Reaches Out to She Reaches Out to She nel suo toru europeo.
Non l'avevo mai vista dal vivo e non volevo perdermi questa occasione. Partiti da Roma in treno, nonostante una estenuante attesa in un binario morto e le difficoltà di raggiungere il locale con i mezzi nella periferia milanese, alla fine siamo arrivati, appena la "regina nera" ha fatto la sua apparizione sul palco. Mi sono perso il gruppo spalla, poco male.
Il concerto si è aperto con una potente sequenza di quattro brani dal nuovo album: "Whispers in the Echo Chambers", "Everything Turns Blue", "House of Self-Undoing", e "Tunnel Light", quest’ultimo accompagnato da frammenti di "Zombie" dei Cranberries.
La performance è poi decollata con "16 Psyche", uno dei miei pezzi preferiti, in un’interpretazione possente, vibrante e carica di una travolgente energia lunare. Subito dopo, "After the Fall", "The Culling", e l’acustica "The Mother Road" che ci ha incantato in una ballata intima e affascinante. Chitarra in mano la Wolfe ha attaccato con il classico "Flatlands", e il pubblico gremito nella sala, si è fatto silenzioso venendo attraversato dai brividi. La scaletta ha continuato con un altro dei miei brani preferiti, "Feral Love", un’incantevole evocazione di spiriti ancestrali, e poi con "Unseen World", "Eyes Like Nightshade", "Place in the Sun" e la meravigliosa "Dusk". Dopo un momento di raccoglimento sulle note di "The Liminal", la cantante californiana ha chiuso la serata in grande stile con "Carrion Flowers", che ha fatto esplodere tutta la sua potenza.
Chelsea Wolfe, con la sua musica evocativa, continua a sfidare ogni etichetta di genere, abbracciando post-industrial, doom metal, elettronica, gothic rock e folk con una bellezza oscura e un’intensità tagliente che la rendono unica.
Dal vivo è superba, ha una voce ammaliante ed è davvero affascinante.
È stata una fatica, ma ne è valsa ogni singolo sforzo.
Concerti
Trentemøller
REF2024 | Auditorium Parco della Musica - Roma
Nella sala Sinopoli dell'Auditorium di Roma, si è svolto il concerto di Trentemøller, uno dei protagonisti indiscussi della scena elettronica europea. Con una carriera costruita sulla sua abilità unica di mescolare generi come la new wave, il post-punk, lo shoegaze e il dream pop, Trentemøller si presenta sul palco con sequencer e sintetizzatori accompagnato da un vero è proprio gruppo rock composto da Jacob Haubjerg al basso, Brian Batz alla chitarra, Silas Tinglef alla batteria e Disa Jakobs alle voci e chitarra.
Luci e ombre, ma le luci però sono vivide e luminosissime.
Ero partito un po' prevenuto, perché l'ultimo album non mi ha particolarmente entusiasmato, ma alla fine, dopo un inizio stentato sia per i brani presentati ma sopratutto per la voce della Jacops che non mi è sembrata all'altezza della situazione, ad essere buoni, la serata ha avuto una svolta che è coincisa nel momento in cui sono stati suonanti i pezzi più incisivi e il pubblico, fino allora, seduto sulle comode poltroncine del teatro, si è alzato e ha iniziato a ballare senza freni. Tra i pezzi "Behind My Eyes", "Moan", "One Eye Open", "Take Me Into Your Skin", "Silver Surfer, Ghost Rider Go", e "Cops on Our Tail" con tanto di inserti dei campionamenti iconici di Lullaby dei Cure e Blue Monday dei New Order. Senza dimenticare nel mezzo la splendida "Miss You".
Pubblico in delirio, tra applausi e ovazioni che avrebbero potuto portare a un crescendo finale. Peccato solo per la durata del concerto, un’ora e venti, un po' poco per una serata che, dopo un inizio tentennante, aveva raggiunto momenti davvero memorabili.
Concerti