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domenica, 27 aprile 2025
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Il computer impossibile

Giuliano Benenti, Giulio Casati e Simone Montangero

Era da parecchio tempo che non leggevo un saggio, solitamente preferisco romanzi e narrativa. Ma ultimamente sono andato in fissa con il mondo del computer quantistico, quindi, dopo aver sfogliato diversi libri in libreria, ho scelto Il computer impossibile, un libro di recente uscita edito da Raffaello Cortina Editore e scritto a sei mani da Giuliano Benenti, Giulio Casati e Simone Montangero, tre fisici di fama internazionale.
Premetto che non ho conoscenze scientifiche, i miei studi sono stati artistici, ma la tecnologia mi ha sempre affascinato. Quindi con la consapevolezza dei miei limiti devo dire che il libro, almeno all'inizio, è abbastanza chiaro, in quanto adotta un approccio divulgativo senza mai risultare banale.
In poche parole, per spiegare come siamo arrivati ai computer quantistici, gli autori raccontano che tutto nasce dalla miniaturizzazione dei circuiti elettronici. Negli anni sessanta, la cosiddetta Legge di Moore prevedeva che la potenza dei computer raddoppiasse ogni 18 mesi grazie a transistor sempre più piccoli. Oggi, se il nostro smartphone è più potente di un intero edificio di computer anni '70, è proprio grazie a questo processo. Il problema è che abbiamo praticamente raggiunto il limite fisico della materia. Continuare a miniaturizzare porta a strani fenomeni quantistici che rendono i chip instabili, come bambini iperzuccherati a una festa di compleanno. Soluzione? Invece di andare contro le leggi della fisica, gli scienziati hanno deciso di cavalcarla. Ed è così che nasce l’idea del computer quantistico.
Per avvicinarsi al suo funzionamento, gli autori spiegano le basi di un computer tradizionale. In un computer l'unità d'informazione è il bit, che può assumere solo due stati, 0 o 1, come una monetina che cade su testa o croce. Tutte le operazioni (scrivere un'email, guardare un video, calcolare qualcosa) sono una lunga sequenza di 0 e 1 elaborati uno dopo l'altro, in modo sequenziale. Al centro di questo processo c’è il transistor, un minuscolo interruttore che controlla il flusso di corrente elettrica. Miliardi di transistor accendono e spengono correnti in una danza perfettamente coordinata che permette di eseguire calcoli estremamente complessi. Ogni numero, parola, o immagine vengono tradotti in questa lingua fatta di 0 e 1, il codice binario.
Il computer quantistico invece usa i qubit, bit quantistici che possono essere 0, 1 o entrambi contemporaneamente, in proporzioni variabili. È come una monetina che gira sospesa a mezz'aria. Una particella quantistica può trovarsi, ad esempio, al 70% nello stato 1 e al 30% nello stato 0. A questo punto sorge spontanea una domanda: se i qubit possono essere 0, 1 o una sovrapposizione dei due, come si fa a determinarne il valore? Qui entra in gioco il famoso esperimento del gatto di Schrödinger, in cui il gatto è contemporaneamente vivo e morto finché non si apre la scatola. I qubit funzionano uguale, finché non li misuri, sono in sovrapposizione. Nel momento in cui li osservi, “collassano” in uno stato definito. Un po’ come quando controlli la pizza nel forno: prima è perfetta nella tua immaginazione, poi la realtà ti sbatte in faccia che si è bruciata. Questa capacità di "essere tante cose insieme" permette ai computer quantistici di esplorare simultaneamente moltissime soluzioni.
Un esempio pratico? Immaginiamo di dover attraversare un labirinto. Un computer tradizionale prova una strada alla volta, tornando indietro a ogni muro per ricominciare da capo. Un computer quantistico invece esplora tutte le strade contemporaneamente, come se si sdoppiasse in infinite copie di sé stesso, ognuna impegnata a tentare un percorso diverso. E non è finita. I qubit hanno un'altra superpotenza: l’entanglement, o intreccio quantistico. Due qubit, una volta "intrecciati", restano collegati a distanza. Se ne misuri uno, automaticamente sai anche lo stato dell’altro, pure se sono separati da chilometri, anni luce o da un muraglione di firewall. È come se fossero uniti da un filo invisibile attraverso lo spazio. A questo punto della lettura, ammetto di aver iniziato a faticare a seguire. Senza una solida base di fisica, l’argomento diventa davvero ostico e richiede una notevole capacità di astrazione. Il libro poi affronta il problema della decoerenza: i qubit sono delicatissimi, basta una vibrazione, una variazione di temperatura, persino una misera particella di polvere per farli "collassare" e perdere il loro comportamento quantistico. Per questo i computer quantistici devono funzionare in condizioni estreme. Temperature prossime allo zero assoluto (-273 °C) e ambienti ultra-isolati. Quindi no, non sostituiranno i nostri PC, smartphone o tablet. Il computer quantistico non serve per guardare Netflix o stalkerare ex su Instagram, ma per risolvere problemi davvero complessi: crittografia, simulazioni molecolari, ricerca medica, e, ovviamente, intelligenza artificiale.

È recente la notizia che un computer quantistico è riuscito, in meno di 5 minuti, a eseguire un calcolo di riferimento che avrebbe richiesto 700 milioni di anni ai più potenti supercomputer classici. Sembra fantascienza, eppure è già realtà.

Dove tutto sembrava diviso tra 0 e 1, acceso o spento, giusto o sbagliato, improvvisamente esiste un'infinità di possibilità, tutte contemporaneamente vere. È un invito a ripensare come funzionano le cose, e forse anche come funzioniamo noi. Perché se l’universo, nelle sue regole più profonde, è fatto di sovrapposizioni, intrecci invisibili e infinite strade aperte, allora forse anche noi possiamo essere qualcosa di più complesso, imprevedibile, straordinario di quello che pensavamo.

Libri
Italia
2025
sabato, 7 dicembre 2024
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Della donna aracnide

Luigi Musolino

Da amante dell'horror e del genere weird, Luigi Musolino in breve tempo è diventato uno dei miei autori preferiti. Recentemente è uscito "Della donna aracnide", un romanzo breve pubblicato da Zona 42, la stessa casa editrice che qualche anno fa aveva dato alle stampe "Pupille".

La storia è ambientata nella prima metà degli anni ’90 a Idrasca, un piccolo paese immaginario del Piemonte, già noto ai lettori delle opere di Musolino. I protagonisti sono due fratelli, Martina e Filippo, rispettivamente di tredici e nove anni, che vivono una quotidianità segnata da conflitti familiari, solitudine e un forte desiderio di evasione. Un giorno, in occasione della festa patronale, arriva in paese un circo itinerante. Tra luci colorate e musiche degli 883, i due giovani scorgono un carrozzone particolare, quello della "Donna Aracnide". Attratti dalla figura enigmatica e inquietante di Serafina, un freak mostruoso che promette di esaudire i desideri, Martina e Filippo decidono di entrare nella roulotte, ignari che quell’incontro cambierà per sempre le loro vite.

Musolino racconta con maestria una storia di traumi, crescita e sofferenze in cui il mostro diventa l'unico motivo di esistere per affrontare la soffocante realtà e le cicatici del passato. La scrittura dell’autore è fluida e convolgente, capace di creare una tensione tangibile, in cui l'orrore non risiede solo nella antica e mostruosa creatura che si nutre delle sofferenze dei bambini, ma soprattutto nella memoria, nel senso di colpa e nella solitudine esistenziale. Per certi aspetti le atmosfere di "Della donna aracnide" mi hanno ricordato "It" di Stephen King, ma la storia è decisamente più disperata puntando più alle dinamiche psicologiche dei protagonisti e dei traumi subiti.

Tra inquietudine e fascinazione, il romanzo è una fiaba dark cupa e potente, decisamente poco adatta agli aracnofobici. Un libro scorrevole ma non meno coinvolgente che ho letto in un pomeriggio.

Libri
Horror
Italia
2024
martedì, 24 settembre 2024
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Un buio diverso

Luigi Musolino

Luigi Musolino è considerato uno degli autori più validi del panorama horror italiano contemporaneo. Avevo già letto la sua novella nera Pupille, che mi aveva colpito per il suo stile asciutto e la capacità di evocare atmosfere inquietanti e terrificanti. Dopo aver letto questa raccolta antologica, posso dire che Musolino mi ha definitivamente conquistato.

Un buio diverso è una antologia di racconti che esplora l’oscurità e il male che si trova nell'animo umano, nei luoghi misteriosi e negli angoli dimenticati della vita quotidiana, i cosiddetti "Necromilieus".
In tutto sono quindici racconti, che si alternano da quelli più lunghi a quelli di poche pagine, preceduti da una visionaria iilustrazione di David Fragale.

Il racconto d'apertura, "Come cani", è un vero pugno allo stomaco. La storia è quella di un contadino che, insieme a un cane da sempre legato a una catena, ha vissuto tutta la sua vita nell'ombra di un padre violento e autoritario. È una narrazione cruda e disturbante dove il dolore e la brutalità umana raggiungono livelli insostenibili. Un altro racconto che mi ha colpito è "La foresta, i bivi" dove una coppia in crisi si reca in Romania per un intervento odontoiatrico. Durante il loro soggiorno i due si addentrano in un bosco venendo inghiottiti da un male atavico. "Lago senza domani" è un'altra perla, con due amici che decidono di accamparsi presso un lago maledetto. Poi c'è "La Copia" dove il protagonista riesce a trasferire su carta il suo io più oscuro, dando vita ai suoi desideri più proibiti. "L'ultima scatola" tocca corde emotive delicate, raccontando il singolare modo di un padre e un figlio contorsionisti di affrontare un lutto. Infine, il racconto che chiude la raccolta, "Un buio diverso",  forse quello il più sconvolgente di tutti. La storia è quella di una coppia felice e benestante che si ritrova ad affrontare il dramma della scomparsa della figlia piccola persa in un supermercato. Il dolore di questa perdita si trasforma in una lenta discesa nella disperazione, dove un buio ancora più oscuro e malvagio diventa l'unica consolazione. Sarà che sono padre di un bambino ma a me questo racconto, a distanza di giorni, continua ancora a ronzarmi in testa. Devastante.

Musolino scrive davvero bene. Il suo stile è semplice e diretto, ma sa colpire in profondità, toccando le corde delle nostre paure più recondite e ancestrali. Con grande maestria, riesce a evocare un senso di disagio e inquietudine che si insinua piano, fino a diventare un vero terrore psicologico. Un buio diverso è un libro cupo, un horror profondamente pessimista, dove i protagonisti sprofondano nella disperazione umana e negli anfratti più oscuri di una realtà ostile. Sono personaggi sconfitti, che prendono decisioni sbagliate e si ritrovano in abissi senza fondo, dove la normalità si deforma fino a diventare un incubo.

C'è un forte richiamo all'orrore cosmico di Lovecraft, ma Musolino lo declina in contesti quotidiani, nascondendolo tra le pieghe della vita di tutti i giorni, lì dove la realtà si disgrega sotto l'influenza di forze oscure e inarrestabili. I racconti sono appiccicosi, permeati da un'oscurità densa e oleosa, con alcuni che restano impressi nella mente molto a lungo.

Non sorprende che alcune delle sue novelle siano state tradotte per il mercato statunitense, un riconoscimento che testimonia ulteriormente il valore delle sue opere e la capacità di Musolino di toccare paure universali, comprese oltre i confini nazionali.

Libri
Horror
Italia
2022
giovedì, 29 agosto 2024
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Loro

Roberto Cotroneo

Ho appena finito di leggermi "Loro", romanzo di Roberto Cotroneo pubblicato da Neri Pozza. Si tratta di una "ghost story" con derive psicologiche ambientato in una villa nei dintorni di Roma.

Il romanzo è stutturato come un memoriale scritto dalla protagonista. Nell’estate del 2018 Margherita, una giovane donna che ha da poco abbandonato gli studi di medicina, accetta un lavoro come istitutrice presso una famiglia aristocratica, gli Ordelaffi, in una villa immersa in un parco lussureggiante. La villa è stata progettata da un celebre architetto ed è composta da pareti di vetro che permette a coloro che stanno all'interno di guardare all'esterno ma anche di essere osservati da fuori. Il compito di Margherita è quello di occuparsi delle gemelle Lucrezia e Lavinia, due bambine di sei anni identiche, educate e vivaci. La prima ama suonare il pianoforte, la seconda invece adora l’equitazione. La padrona di casa, Alessandra Brandi, la accoglie in questa casa da sogno, spiegandogli che le gemelle hanno un carattere complesso, sono molto indipendenti e comunicano tra di loro attraverso dei codici tendendo a escludere gli altri. Margherita non si lascia intimorire e animata da entusiasmo, inizia a integrarsi facendo conoscenza con il resto del personale tra cui Gaetano, un burbero giardiniere dal passato misterioso, Giulia, un assistente tutto fare, e Angelina, l’anziana governante. Il padre delle bambine, Umberto, un affascinante uomo d'affari, si trova spesso fuori per lavoro ma nei fine settimana viene a stare con la famiglia. Inizialmente tutto sembra andare bene, ma quando Margherita, durante una passeggiata nel bosco, si ritrova nei pressi di un tempietto dedicato a Ecate, l'apparizione dei precedenti proprietari della villa, morti in circostanze violente, la fa precipitare nell'angoscia e nella disperazione. Improvvisamente tutti nella villa sembrano nascondere inquietanti segreti, in particolar modo le gemelle, che sembrano avere legami misteriosi con queste presenze terrificanti e portano Margherita a dubitare della sua stessa sanità mentale, spingendola sempre più a fondo in un incubo da cui sembra impossibile uscire.
In un crescendo di suspense, il romanzo conduce il lettore verso un finale inaspettato, lasciando Margherita e il lettore a interrogarsi su ciò che è veramente accaduto in quella misteriosa villa.

"Loro" è un chiaro omaggio alla tradizione gotica e alla grande letteratura del passato. Una storia di fantasmi che richiama alla mente il "Giro di vite" di Henry James, sia per l'ambientazione che per la narrazione in prima persona attraverso un diario postumo. Questa scelta narrativa consente a Cotroneo di giocare con la percezione della realtà, creando un costante senso di ambiguità che tiene il lettore in bilico tra il reale e l'irreale. La bravura dello scrittore è quella di mischiare le carte e portarci a credere a una verità che viene poi capovolta nel finale. Come nel film "The Others" di Alejandro Amenábar, anche in questo romanzo niente è come sembra e quello che si vuole vedere serve solo a nascondere una verità troppo dolorosa da accettare. Un libro scorrevole, armonico, scritto molto bene, forse un po' prevedibile per chi è abituato al genere ma che consiglio a chi ama le atmosfere gotiche e i romanzi che esplorano i meandri più oscuri della psiche umana.

Libri
Horror
Psicologico
Italia
2021
martedì, 20 agosto 2024
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Pupille

Luigi Musolino

Luigi Musolino è un giovane scrittore piemontese noto soprattutto per le sue opere nel genere horror e weird. Pupille è un racconto di un centinaio di pagine, o poco meno, che viene pubblicato da Zona 42, piccola casa editrice legata alla fantascienza e "altre meraviglie", uscito in un volumetto tascabile nel 2021.

Pupille è una favola nera ambientata a Idrasca, un paese immaginario del piemonte in cui l'autore è solito ambientare le sue storie.
Il Signore della Polvere, una creatura ancestrale più antica dell’uomo, vive nel seminterrato di una scuola elementare. Stanco della sua solitudine e invidioso della spensieratezza dei bambini, un giorno li attira uno ad uno nello scantinato, per leggergli un libro che racconta tutte le brutture del mondo e aprire i loro occhi sulle tenebre del futuro. Da quel momento in poi i bambini iniziano a comportarsi in maniera strana e inquietante, mettendo in apprensione i loro genitori, e sconvolgendo la routine della placida comunità.

“Sono piena di occhi, mamma. Sono pieno di pupille dentro, papà”

Pupille racconta l'angoscia dei genitori nel momento in cui i loro bambini, preso coscienza di un futuro privo di speranza in cui l'umanità è destinata al collasso, chiedono con smarrimento: “perché ci avete generato?”
Scritto con uno stile a metà tra fiaba e racconto horror, Pupille è un libro disturbante in cui la metafora degli occhi che mostrano la "verità" - accettata dai bambini ma respinta dai genitori - viene rappresentata in maniera efficace e con un forte impatto emotivo. Il racconto è scritto davvero bene e si legge tutto di un fiato.  L'ho apprezzato cosi tanto che appena terminato ho subito ordinato il libro antologico "Un buio diverso" dello stesso autore.

Libri
Horror
Italia
2021

© , the is my oyster