
Dracula
Bram Stoker
Dracula di Bram Stoker è il libro che ho in più edizioni nelle mia libreria. Sono quattro e le ho prese in diversi momenti della mia vita. Il più vecchio è un tascabile della Oscar Mondadori mentre il più recente l’ho preso usato qualche tempo fà ed è un volume di una collana uscita in edicola chiamata “I Maestri del Fantastico” pubblicata da RBA. Il libro ha una copertina che si ispira alle edizioni d'epoca e contiene illustrazioni e stampe che arricchiscono le pagine di uno dei romanzi più celebri di sempre. Ho letto questa edizione alternandola con quella della BUR Deluxe di Rizzoli per confrontare le traduzioni, soprattutto quando, in alcune parti, ho avvertito una certa fatica nel proseguire la lettura. Nonostante sia un classico della letteratura gotica e io sia da sempre affascinato dal genere, quando la prima volta mi sono avvicinato a questo libro, probabilmente in adolescenza, superate le prime cento pagine, l'ho abbandonato e non sono più riuscito a finirlo. Questa volta mi sono impuntato e l'ho portato a termine, ma non senza difficoltà. I motivi delle mie difficoltà li descriverò più avanti.
Com'è noto, nel creare Dracula, lo scrittore irlandese si è ispirato al personaggio storico di Vlad III di Valacchia, conosciuto anche come Vlad Tepes o Vlad l'Impalatore, un principe rumeno del XV secolo famoso per la sua crudeltà e per l'uso dell'impalamento come metodo di esecuzione, da cui deriva il suo soprannome. Stoker prese il nome e alcune caratteristiche di Vlad l'Impalatore, combinandole con leggende e folklore sui vampiri, per creare il celebre conte Dracula del suo romanzo.
Pubblicato per la prima volta nel 1897, il Dracula di Stoker ha dato vita a uno dei personaggi più iconici della letteratura e continua a esercitare una forte influenza sulla cultura popolare. La storia, narrata attraverso una serie di diari, lettere e articoli di giornale, segue un gruppo di persone che lottano contro il conte Dracula, un antico e potente vampiro, intenzionato a stabilirsi in Inghilterra e diffondere la sua maledizione. La narrazione inizia con il giovane avvocato Jonathan Harker, che si reca in Transilvania per assistere Dracula nell'acquisto di una proprietà a Londra. Durante il suo soggiorno nel castello di Dracula, Harker scopre la vera natura del conte ritrovandosi di fronte a un vampiro immortale che si nutre di sangue umano. Questa parte, a mio parere, è quella più affascinante del romanzo. E' la parte in cui l'atmosfera gotica e il senso di isolamento raggiungono il loro apice. Il castello di Dracula, descritto con toni cupi e inquietanti, diventa un luogo di incubo, dove ogni ombra sembra nascondere un pericolo e ogni suono risuona come un presagio di morte. Inizialmente Harker nega l'evidenza ma poi è costretto a confrontarsi con l'orrore che lo circonda, ritrovandosi intrappolato non solo fisicamente, ma anche psicologicamente, in un mondo dove le regole della realtà sembrano non avere più valore. Stoker nel descrivere l'ambiente del castello, con le sue scale tortuose, le stanze abbandonate e le finestre che si affacciano su precipizi inaccessibili, contribuisce a creare un senso di claustrofobia e impotenza che vede il suo culmine nella scena in cui tre vampire cercano di sedurre e nutrirsi del giovane ospite. E' una scena che mescola erotismo e terrore, creando un'atmosfera carica di tensione e inquietudine.
Quando Dracula si trasferisce a Londra e Harker riesce a fuggire dal castello, l'azione si sposta nell'Inghilterra vittoriana dove, attraverso uno scambio epistolare, conosciamo Mina Murray, la fidanzata di Harker, la sua cara amica Lucy Westenra, John Seward, direttore di un manicomio, il texano Quincey Morris e sopratutto il dottor Van Helsing, un esperto in fenomeni paranormali, colui che scoprirà che la giovane Lucy è stata presa di mira da un vampiro, e insieme agli altri darà la caccia a Dracula. In linea generale questi sono i personaggi principali del romanzo a cui si aggiunge Renfield, un paziente di Seward che manifesta un'ossessione inquietante per il consumo di creature vive, come insetti e piccoli animali, perchè crede gli conferiscano forza vitale. Superate le prime ottanta pagine, quindi per gran parte del romanzo dal momento che ne ha quattrocento di pagine, il conte Dracula si vedrà ben poco. La sua diventa più una presenza, una figura sfumata, quasi mai mostrata in azione, che si manifesta come nebbia o come un pipistrello pronto a intrufolarsi nelle camere delle indifese fanciulle per placare la sua sete di sangue. Il suo pensiero, le sue motivazioni le conosciamo solo attraverso i racconti degli altri personaggi che ovviamente lo tratteggiano come una creatura malvagia che con le sue abilità soprannaturali e la sua sete insaziabile di sangue, rappresenta non solo una minaccia fisica ma anche un pericolo morale per l'umanità. Come detto la parte più coinvolgente rimane quella iniziale in cui il giovane Harker si reca al castello di Dracula. Quando l'azione si sposta a Londra il ritmo del racconto si rallenta, con lunghe descrizioni e riflessioni dei personaggi che risultano dispersive ed eccessivamente verbose. Il fatto che il Dracula di Stoker sia un romanzo epistolare composto dai diari, i telegrammi e le lettere scritte dai personaggi principali probabilmente lo rende discontinuo e frammentato, spezzando la tensione narrativa in alcuni punti cruciali e appesantendolo con dettagli non sempre necessari.
Rimane, tuttavia, un'opera fondamentale nella letteratura gotica, capace di dar vita a un personaggio il cui immaginario ha ispirato romanzi, film, fumetti e parodie di ogni genere.
Uno dei personaggi più affascinanti della letteratura e del cinema horror, il conte Dracula, continua a incarnare il terrore e il mistero, resistendo al tempo e alle reinterpretazioni, e confermando il suo essere una icona contemporanea praticamente... immortale.