
Fiori per Algernon
Daniel Keyes
Non conoscevo Fiori per Algernon. Eppure è in circolazione da più di mezzo secolo, ha vinto numerosi premi, ispirato adattamenti cinematografici e viene spesso definito un romanzo di fantascienza – anche se trovo questa etichetta riduttiva, quasi fuorviante. Mi è stato regalato e, una volta terminata la lettura, ho sentito il bisogno di ringraziare chi mi ha fatto scoprire questo gioiello.
Il libro è stato scritto da Daniel Keyes, psicologo e docente statunitense impegnato nel sostegno a ragazzi con difficoltà di apprendimento. Pubblicato nel 1966, nato inizialmente come racconto breve, il libro è una sorta di moderno Frankenstein che ti porta a una profonda riflessione e ti lascia addosso una malinconia difficile da scrollarti di dosso.
La storia è quella di Charlie Gordon, un uomo di circa trent'anni con disabilità intellettiva che lavora in una panetteria e sogna di essere "normale". I suoi desideri sono semplici: essere accettato, avere amici, capire il mondo come gli altri. Quando gli viene offerta la possibilità di sottoporsi a un intervento sperimentale che promette di aumentare il suo quoziente intellettivo – un'operazione già testata con successo su Algernon, un topo da laboratorio – Charlie accetta senza esitazione. Dopo l'operazione, le sue capacità mentali crescono rapidamente, trasformandolo in un genio. Tuttavia neanche il nuovo, sempre più elevato quoziente intellettivo aiuta il protagonista ad ottenere l’amicizia che desiderava. Al contrario, la consapevolezza di ciò che è stato non fanno altro che esaperare il suo isolamento, accentuato dal fatto che ora l’uomo capisce e ricorda episodi del passato, prima da lui incompresi.
Il romanzo è narrato attraverso i rapporti di progresso scritti dal protagonista, una sorta di diario che riflette la sua trasformazione. All'inizio i resoconti sono pieni di errori grammaticali e ingenuità, ma dopo l'esperimento la scrittura si fa più precisa, complessa ed emotiva. Charlie non solo comprende il mondo con occhi nuovi, ma lo analizza, lo scompone, lo giudica. Il problema è che la sua intelligenza, che lo porta a superare i suoi stessi creatori, non va di pari passo alla sua emotività. La consapevolezza che le persone che considerava amici ridevano di lui, lo sfruttavano, lo compativano, gli stessi genitori che non l'hanno mai accettato, ora si rivela con una lucidità dolorosa. E, anziché sentirsi più vicino agli altri, Charlie si ritrova più solo che mai.
Quando Algernon inizia a mostrare i primi segni di regressione, Charlie capisce che il suo destino è segnato. La presa di coscienza della propria inevitabile discesa, la consapevolezza che l’intelligenza sta sfumando, fino a regredire ad un livello ancora inferiore rispetto a quello originaria, è il momento più straziante e commovente del romanzo.
Fiori per Algernon è un libro che illumina e ferisce con la stessa intensità. Una storia che lascia il segno e che consiglio vivamente. Peccato per la copertina di questa edizione. Davvero brutta.
Il libro di Keyes ha avuto un adattamento cinematografico intitolato I due mondi di Charlie, film del 1968 diretto da Ralph Nelson.
Libri
La macchina del tempo
H.G. Wells
Affascinato dalle copertine di Antonello Silverini realizzate per la collana Piccola biblioteca del fantastico edita da Fanucci, ho acquistato quattro romanzi di H.G. Wells, uno dei più importanti scrittori di fantascienza, che ha ispirato generazioni di autori e registi.
Ho iniziato con La macchina del tempo, il primo romanzo di Wells, pubblicato nel 1895.
In un’epoca in cui il progresso tecnologico avanzava rapidamente e la società iniziava a interrogarsi sulle infinite possibilità aperte dalle nuove scoperte, Wells immagina uno scienziato, il cui nome rimane anonimo, che costruisce una macchina capace di viaggiare nel tempo. La sua prima avventura lo porta oltre l’anno 800.000, dove, invece di trovare una società avanzata, scopre un mondo abitato da due razze umane: gli Eloi, esseri fragili e delicati che vivono in superficie, immersi in una vita apparentemente idilliaca ma priva di significato, e i Morlock, creature inquietanti e primitive che abitano nel sottosuolo, brutali ma dotati di una forza che manca agli Eloi. Questa divisione tra Eloi e Morlock non è casuale: Wells la utilizza per costruire una critica arguta alla società del suo tempo. Gli Eloi rappresentano la classe nobiliare decadente, mentre i Morlock incarnano la classe operaia, sfruttata al punto da essere diventata mostruosa e vendicativa verso i suoi antichi padroni.
Questo scenario distopico suggerisce una visione di involuzione dell’umanità piuttosto che di progresso, e la narrazione si fa ancora più inquietante quando il Viaggiatore si spinge ancora più avanti, verso un futuro in cui la vita sulla Terra è praticamente estinta e il pianeta è ridotto a un paesaggio desolato e ostile. Questa visione cupa del futuro estremo chiude perfettamente il messaggio di Wells, che invita i lettori a riflettere sui rischi del progresso incontrollato, sulle implicazioni etiche delle scelte umane e sul destino dell’umanità stessa. La macchina del tempo, da semplice invenzione scientifica, si trasforma in uno strumento per esplorare paure e inquietudini, incubi e dilemmi eterni dell’essere umano.
Nonostante sia stato scritto più di un secolo fa, La macchina del tempo non solo introduce il concetto di viaggio temporale, ispirando opere di letteratura e cinema, ma si rivela ancora attualissimo, un’opera fondamentale per chiunque ami la fantascienza.
Libri
Membrana
Chi Ta-wei
Pubblicato a Taiwan nel 1995, "Membrana" è un romanzo di fantascienza cyberpunk che tratta temi queer e transgender scritto da Chi Ta-wei, uno scrittore taiwanese abbastanza popolare in patria. Il libro è stato pubblicato in Italia solo nel 2022 dalla Add editore nella sua collana Asia che si distingue per le originali copertine di Lucrezia Viperina.
Anno 2100. A causa dei cambiamenti climatici provocati dall'inquinamento e dal riscaldamento globale, l'umanità è stata costretta a ritirarsi nelle profondità dell'oceano per ripararsi dai raggi ultravioletti del sole diventati ormai letali. L'incredibile sviluppo tecnologico ha permesso di costruire delle metropoli sottomarine e tutte le nazioni della Terra (compreso le multinazionali che controllano sempre di più l'economia mondiale) hanno ricevuto una parte di fondale in base alla loro forza economica. In superficie sono rimasti solo i grandi monumenti del passato, i condannati a morte, e gli androidi che svolgono quei lavori necessari ma diventati impossibili da eseguire dagli umani.
In questo contesto, nella città di "T", troviamo Momo, giovane e rinomata estetista specializzata nella cura della pelle. L'estetismo è una professione importante in questa società, in quanto la pelle umana, sott'acqua, ha maggiore bisogno di cure e protezione e coloro che lavorano in questo campo vengono considerate delle vere e proprie star. Nonostante la notorietà, Momo è una ragazza introversa che non ama le relazioni e vive isolata nel suo appartamento/studio con un cane regalatogli da una sua affezionata cliente. Nel suo lavoro di estetista, Momo impiega la M-Skin, una membrana che viene applicata sulla pelle e che, una volta staccata e collegata a uno speciale scanner, gli permette di vivere le emozioni e gli stimoli sensoriali vissuti dai suoi clienti. Un giorno Momo viene a sapere che sua madre, una dirigente di una grande multinazionale editoriale, la vuole incontrare. Momo non la vede da vent'anni, ovvero da quando all'età di dieci anni, per salvarsi da una grave malattia, affrontò una operazione invasiva in cui cambiò il sesso. Ora è arrivato il momento di sapere perchè la madre si è inspiegabilmente allontanata da lei, rifacendosi viva proprio alla vigilia del suo trentesimo compleanno.
Il romanzo pur essendo breve (siamo sulle centocinquanta pagine) risulta abbastanza complesso. Non tanto per la sua scrittura, il libro in finale è molto scorrevole, quanto per i numerosi argomenti trattati che si sovrappongono l'uno sull'altro. Nel mondo post apocalttico immaginato da Chi Ta-wei la tecnologia ha permesso di fabbricare degli androidi che vengono usati, oltre per i lavori più duri, anche come pezzi di ricambio per sostituire gli organi compromessi degli umani. Nel romanzo, il punto di vista è quello di Momo la quale ci descrive il periodo in cui venne ricoverata in una asettica clinica a causa di una grave malattia. Durante questa lunga degenza, la nostra protagonista è stata privata di ogni contatto fisico. La sua unica compagna era un androide simile a lei chiamata Andy con cui entró in simbiosi diventando la sua migliore amica. Il giorno dopo l'operazione Momo diventa una bambina ma al suo risveglio non c'è più Andy dando la colpa alla madre che da quel momento in poi si allontana da lei. Il doppio trauma dell'abbandono svilupperà in lei l'odio verso la persona che l'ha messa al mondo e la diffidenza nei confronti del prossimo.
"Membrana" è un libro a strati, in cui la realtà, almeno quella della protagonista, non è quella che sembra. È un romanzo esistenziale, molto intimo, con un finale estremamente malinconico e coinvolgente. Sono tanti i temi trattati, come la difficoltà relazionale, il concetto di identità, il controllo audiovisivo, e come i nostri sensi possano essere ingannati dalla tecnologia. Sono temi così attuali che sorprende siano presenti in un romanzo di fantascienza scritto quasi trent'anni fa. L'unico elemento che appare invecchiato sono le tecnologie usate nel libro (email, scanner, discolibri, ecc.), che oggi ci sembrano datate. Tuttavia, questo non infastidisce particolarmente, poiché è un aspetto comune nei libri di fantascienza del passato.
Il romanzo di Chi Ta-wei contiene numerosi riferimenti letterari e citazioni cinematografiche. A un certo punto viene menzionato anche Pier Paolo Pasolini, l'ultimo nome che mi sarei aspettato di trovare in un romanzo di fantascienza taiwanese. Il libro è definito "queer", ma a mio avviso non è il tema predominante, o quantomeno le sue implicazioni vengono date per scontate e non sono particolarmente evidenziate. Di certo, la presenza maschile in questo libro è quasi del tutto assente e la stessa protagonista, che nasce maschio dopo essere stata concepita in vitreo da due donne, accetta senza problemi la sostituzione dei genitali quando viene operata per motivi di salute, come se fosse sempre stata femmina.
In conclusione, "Membrana" di Chi Ta-wei è un romanzo di fantascienza che può essere apprezzato anche da chi non ama il genere. È un libro da leggere tutto d'un fiato, con un inaspettato colpo di scena nel finale.
Libri
Flatlandia
Edwin A. Abbott
Flatlandia. Racconto fantastico a più dimensioni di Edwin A. Abbott è un libro insolito. Difficile catalogarlo in un genere, volendo potremmo definirlo un opera di fantascienza distopica che fonde matematica, satira sociale e fantasia. Ciò che più sorprende è che questo libro è stato scritto nel 1884. L'autore è uno scrittore, teologo e pedagogo britannico, rettore e docente di materie scientifiche di un importante scuola londinese.
La storia si svolge a Flatlandia, un mondo bidimensionale in cui gli abitanti sono forme geometriche che vivono su un piano e percepiscono la realtà in sole due dimensioni. La società di Flatlandia è rigorosamente gerarchica, dove la forma e il numero dei lati di un individuo determinano il suo status sociale. Le donne sono linee rette e rappresentano lo scalino più basso della società. A causa della loro forma appuntita, le donne sono considerate pericolose e se vogliono camminare in un luogo pubblico, hanno l'obbligo di muovere ininterrottamente la loro parte posteriore, da sinistra a destra, per rendersi visibili. Gli abitanti di Flatlandia, muovendosi su un piano, non si vedono come forme geometriche bensì come delle linee, quindi una donna vista frontalmente o da dietro appare come un punto impercettibile. Per quanto riguarda i maschi, i triangoli isosceli sono gli operai e i soldati, i triangoli equilateri sono la classe borghese, i quadrati e i pentagoni sono i professionisti, mentre gli esagoni fanno parte dell'aristocrazia. Una volta raggiunto un numero di lati che rende il poligono indistinguibile dal cerchio, si accede all'ordine sacerdotale, la classe più alta. In questo mondo ogni nascituro acquisisce un lato in più rispetto al padre, in modo tale che ogni generazione salga di un gradino nell'ordine sociale. Questa regola non vale per gli isosceli, perché non hanno i lati uguali, per le donne, che sono delle linee rette, e per i poligoni irregolari, considerati dei veri e propri reietti da eliminare. Nella prima parte del libro ci viene descritto il mondo di Flatlandia e le sue regole attraverso la voce del narratore, A. Square, un quadrato che nelle pagine iniziali troviamo in prigione. Nella seconda parte prosegue il racconto del nostro protagonista che, attraverso dei sogni rivelatori, scopre l'esistenza di diverse realtà. Il primo mondo con cui viene a contatto è un universo di un unica dimensione, Linelandia, popolato da punti in movimento su una retta e governato da un re che rifiuta il racconto del quadrato non riuscendo a comprendere un mondo a due dimensioni. Successivamente A. Square riceve la visita di una sfera proveniente da Spacelandia, un mondo tridimensionale. La sfera, che a Flatlandia appare come un cerchio di dimensioni variabili - la sua ampiezza dipende dalla intersecazione del piano - cerca di spiegargli l'esistenza della terza dimensione ma per A. Square il concetto risulta incomprensibile. Per fargli capire meglio, la sfera trascina il quadrato a Spacelandia e così il nostro protagonista non solo ha la possibilità di vedere la sfera in tutta la sua interezza, ma ha modo di osservare il suo mondo per la prima volta dall'alto. Dopo aver acquisito tutte le informazioni relative a Spacelandia, A. Square ipotizza dell'esistenza di un universo a quattro o a più dimensioni che la sfera ovviamente non può percepire in quanto vive in un universo di tre dimensioni. La sfera si spazientisce e, stufa dei vaneggiamenti del quadrato, lo rispedisce a Flatlandia. Tornato a casa A. Square inizia a mettere in discussione le norme e le limitazioni della sua società, e tacciato per un eretico alla fine viene imprigionato a vita.
Flatlandia di Abbott² (il suo nome completo è Edwin Abbott Abbott perchè i suoi genitori avevano lo stesso cognome essendo cugini - così tanto per rendere il tutto ancora più incasinato) ha diverse chiavi di lettura. Da una parte abbiamo una critica sottile ma potente della rigida struttura sociale vittoriana dell'epoca di Abbott. La descrizione della società di Flatlandia, con le sue rigide gerarchie basate sulla forma geometrica, serve come metafora per le classi sociali e le discriminazioni basate su genere e nascita. Le donne, rappresentate come semplici linee, sono confinate in ruoli strettamente limitati, evidenziando la condizione delle donne nell'epoca vittoriana.
L'altro tema è quello più strettamente filosofico ed esistenziale espresso nella seconda parte che è quella che ho più apprezzato. Flatlandia, oltre a essere un trattato di geometria comprensibile a tutti, invita il lettore a riflettere su temi più ampi come la percezione della realtà, la limitazione della conoscenza umana e la possibilità di mondi e dimensioni oltre la nostra comprensione. Ciò che noi vediamo e chiamiamo realtà è limitata dalla percezione dei nostri sensi e potrebbe non coincidere con un mondo che per noi è del tutto incomprensibile. Affascinante se pensiamo che quando è stato pubblicato il libro per la prima volta Albert Einstein aveva appena sei anni.
Sebbene sia stato scritto nel 1884, il libro risulta parecchio attuale nell'esplorare i limiti della conoscenza umana e le possibilità oltre di essa. Certo, non aspettatevi azione, caratterizzazione dei personaggi o coinvolgimento emotivo. Chi è abituato a leggere romanzi contemporanei potrebbe rimanere deluso. Flatlandia è più un saggio con le sembianze di un racconto.
Nel corso degli anni sono stati fatti diversi adattamenti cinematografici del libro di Abbott. Il primo è un cortometraggio italiano girato in stop-motion da Michele Emmer nel 1982 mentre l'ultimo è un cortometraggio d'animazione del 2007 diretto da Jeffrey Travis. Entrambi si trovano su Youtube. Gli ho dato un'occhiata ma non mi sono sembrati particolarmente attrattivi. Decisamente meglio il libro.
Libri
Il problema dei tre corpi
Cixin Liu
Inizio a vedere su Netflix, Il problema dei tre corpi. Arrivato al terzo episodio mi fermo e il giorno dopo mi compro il libro da cui è tratta la serie. Questo genere di fantascienza mi affascina parecchio e vedendo i primi episodi della serie ho avuto come la sensazione che alcuni temi siano stati sviluppati superficialmente.
Il problema dei tre corpi del cinese Cixin Liu è il primo di una trilogia chiamata "Memorie del passato della Terra" che nell'ordine comprende Nella quarta dimensione e La materia del Cosmo. Uscito in Cina nel 2006, Il problema dei tre corpi è diventato subito uno dei romanzi più venduti in patria guadagnandosi numerosi premi e riconoscimenti. Tradotto in inglese nel 2014 dallo scrittore e traduttore Ken Liu con il titolo The Three-Body Problem, il libro ha vinto il prestigioso Premio Hugo diventando uno dei romanzi di fantascienza più interessanti degli ultimi anni.
Di seguito la trama. Attenzione agli spoiler.
In un flashback ambientato nella Cina alla fine degli anni sessanta, durante la rivoluzione culturale di Mao, la giovane astrofisica Ye Wenjie, dopo aver assistito alla morte del padre ucciso barbaramente dalle guardie rosse, accetta di lavorare a un progetto governativo segreto chiamato Costa Rossa. Lo scopo della base scientifica è quello di contattare intelligenze aliene inviando segnali nello spazio. Grazie alle sue capacità e sfruttando il sole come amplificatore delle onde radio, Ye invia segretamente un messaggio nello spazio. Otto anni più tardi, inaspettatamente, riceve una risposta dal pianeta Trisolaris del sistema solare di Alpha Centauri in cui un alieno pacifista avverte di non inviare altri messaggi perchè in caso contrario la Terra sarebbe stata individuata e invasa. Sfiduciata dall'umanità Ye decide di rispondere al messaggio. Al momento nessuno al di fuori di lei è a conoscenza che tra quattrocentocinquanta anni gli alieni arriveranno sulla Terra.
Tempo dopo, Ye, diventata una professoressa universitaria, entra in contatto con Mike Evans, un ambientalista erede di una delle maggiori compagnie di petrolio del mondo, il quale, messo al corrente dell'arrivo degli alieni, grazie alle sue risorse economiche, insieme alla Ye fonda un organizzazione segreta, la ETO (Earth Trisolaris Organization) il cui scopo è quello di aiutare i Trisolariani nella loro invasione e fermare il progresso scientifico e tecnologico degli scienziati della Terra affinchè i terrestri non abbiano modo di difendersi al loro arrivo.
Siamo ai giorni nostri. Il suicidio di numerosi fisici sta scuotendo il mondo della scienza. Shi Qiang, un burbero ma acuto poliziotto, inizia a indagare sui misteriosi suicidi entrando in contatto con Wang Miao, uno scienziato che sta lavorando a un ambizioso progetto sulle nanotecnologie che da lì a poco inizia a vedere un inquietante conto alla rovescia davanti a suoi occhi. L'unico modo per fermarlo è interrompere la sua ricerca. Entrato in possesso di un sofisticato videogioco di realtà virtuale chiamato i "Tre Corpi" - realizzato dalla ETO per reclutare scienziati e progettato grazie alla tecnologia aliena di cui sono venuti in possesso (poi viene spiegato come) - Wang inizia a giocarci ritrovandosi in una rappresentazione virtuale del pianeta Trisolaris. Il pianeta fa parte di un sistema solare avente tre soli e questo particolare sistema fa sì che sul pianeta si alterni in modo del tutto casuale e repentino quello che i trisolariani chiamano l'Era dell'Ordine e l'Era del Chaos. In pratica l'Era dell'Ordine si verifica quando il pianeta orbita tranquillo intorno a un sole e le altre due stelle sono lontane mentre l'Era del Chaos avviene quando due o tre soli sono vicini contendendosi l'orbita del pianeta, oppure quando i tre soli sono entrambi lontani dal pianeta. Questo fa sì che il pianeta passi da temperature elevatissime al freddo glaciale provocando il più delle volte la fine di un ciclo della civiltà. Apparentemente lo scopo del gioco è trovare il modo di calcolare il movimento delle tre stelle - che interagiscono tramite la reciproca attrazione gravitazionale e quando si avvicinando cambiano la loro orbita - per prevedere l'arrivo di una nuova e duratura Era dell'Ordine. I tre corpi è uno dei problemi che appassionano matematici, fisici e astronomi fin dai tempi di Newton.
Wang riesce a infiltrarsi nell'organizzazione e in breve, il fronte della resistenza che vuole contrastare i "traditori dell'umanità" riesce ad arrestare il loro leader, entrando in possesso di tutta la "corrispondenza" che nel corso degli anni l'organizzazione ha avuto con i trisolariani. Veniamo così a conoscenza che gli alieni hanno inviato sulla Terra due Sofoni, supercomputer costruiti in un universo subatomico dalla dimensione di un protone. Questi protoni, oltre a contenere i dati, la storia e parte della tecnologia di Trisolaris, sono in grado di sabotare gli esperimenti con gli acceleratori di particelle, impedendo all'uomo di compiere ulteriori progressi scientifici e tecnologici fino al loro arrivo.
Il romanzo di Cixin Liu è davvero interessante ma potrebbe risultare ostico per chi non ha familiarità con alcuni concetti di astrofisica e fisica quantistica oppure, per chi, come il sottoscritto, non ne sia affascinato. Questo sottogenere della fantascienza si chiama hard-scifi ed è caratterizzata per l'accuratezza e una rigorosa attenzione dei concetti scientifici esplorando le implicazioni reali e plausibili delle innovazioni tecnologiche. Ovviamente non tutto mi è chiaro, per esempio la storia dei Sofoni, o meglio di come questi vengono realizzati. C'è un intero capitolo che spiega i tentativi (con tanto di fallimenti che provocano bizzarre situazioni) di imbrigliare la conoscenza di un mondo in una particella subatomica a più dimensioni. Tutto questo è affascinante ma non possedendo una adeguata conoscenza sulla materia non riesco bene a capire dove finisce il realismo scientifico e dove comincia la fantasia. Anche il fatto che si possa sviluppare la vita in un sistema solare composto da tre soli e che con l'estinzione di una civiltà quella successiva conservi la memoria della precedente mi pare affettivamente poco credibile.
Tralasciando gli aspetti scientifici o presunti tali, il romanzo di Cixin Liu non è solo una storia di fantascienza, ma affronta temi come l'ecologia e la distruzione della natura da parte del genere umano, offrendo alcune riflessioni sul modo in cui l'umanità ha influenzato e alterato l'ambiente naturale sulla Terra.
Il libro ha il ritmo di un thriller e, a parte la difficoltà di ricordarsi i nomi cinesi dei protagonisti, risulta parecchio scorrevole. E' un libro di fantascienza che in qualche modo invita a ragionare e che nonostante la sua complessità ho letto velocemente.
Abituato a leggermi di invasioni aliene tratte da fumetti o romanzi di fantascienza per lo più americani mi ha fatto piacere leggere il punto di vista di un autore cinese capace per altro di compiere un analisi storico-politica di un periodo particolare del proprio paese.
Ora posso riprendere a vedere la serie di Neflix e magari leggermi il secondo libro della trilogia.

Dune
Frank Herbert
In procinto di vedermi al cinema la seconda parte di Dune e affascinato dalle varie vicissitudini sulla sua passata trasposizione sul grande schermo mi sono letto il romanzo di Frank Herbert. La grande sorpresa è che sono riuscito a leggermi seicento pagine in un paio di giorni. Neanche nei miei tempi migliori di lettore.
Dune del 1965 è il primo dei sei romanzi della saga di Herbert poi proseguita alla sua morte dal figlio Brian Patrick.
Siamo nell'anno 10191, la storia è ambientata sul pianeta Arrakis, soprannominato Dune, un pianeta inospitabile composto prevalentemente di sabbia su cui si trova una particolare spezia chiamata mélange, una vera e propria droga che oltre a produrre effetti allucinogeni a chi la consuma rappresenta la più grande risorsa per l'economia dell'intera galassia. Arrakis è abitato dai Fremen, il popolo nomade autoctone riconoscibile dalla colorazione blu dell’iride (dovuto al grande consumo del mélange), gli unici in grado di cavalcare i giganteschi vermi delle sabbie e di sopravvivere nel deserto grazie a delle speciali tute distillanti. Per via della spezia il controllo del pianeta è conteso dalle Grandi Casate che governano con sistema feudale la galassia sotto il potere dell'Imperatore Padishah Shaddam IV. Quando il Duca Leto, della dinastia degli Atreides, succede agli Harkonnen nel governo di Arrakis, quest'ultimi attaccano gli Atreides compiendo una vera e propria strage. Gli unici sopravissuti sono il giovane Paul Atraides, il figlio del Duca Leto, e sua madre Jessica della sorellanza del Bene Gesserit, un ordine mistico religioso che segretamente manipola la linea genetica delle diverse casate al fine di dare vita a una sorta di messia dagli straordinari poteri. Il giovane Paul sembra avere tutti i requisiti per diventare l'eletto, il Kwisatz Haderach, ma prima, forte dell'addestramento ricevuto dai suoi maestri di armi, vuole vendicarsi dei nemici Harkonnen grazie all'aiuto dei Fremen che lo hanno accolto come il loro salvatore, il messia leggendario che li guiderà alla salvezza.
In questo classico della letteratura fantascientifica Frank Herbert ha dato vita a un complesso e dettagliato universo immaginario con la sua storia, i suoi popoli e le sue tradizioni. I personaggi si muovono tra giochi di potere, intrighi e tradimenti mentre il protagonista compie la sua evoluzione acquisendo la consapevolezza nel ruolo di messia, guerriero e liberatore.
Nel romanzo di Herbert il messaggio politico e socio-culturale è abbastanza chiaro, quello che più sorprende e quanto questi temi siano più che mai attuali. I Fremen, un popolo dai tratti medio-orientali in comunione con l'ambiente, ovvero l'arido deserto in cui sopravvivono, viene perennemente oppresso dalle varie casate del colonialismo imperiale che accecata dai propri interessi depreda il territorio per prendere la spezia, la risorsa energetica che fa muovere il mondo.
La religione è un altro tema fondamentale di Dune, un misto di credenze popolari ed esoterismo che sposta le masse e indirizza segretamente i vertici di potere. La figura messainica di Muad'dib, il nome di battaglia scelto da Paul Atreides, è un messia di natura decisamente islamica, è il salvatore di un popolo descritto da secoli nella profezia. Ma la religione di Dune è tutta la femminile ed è rappresentata dalla Sorellanza del Bene Gesserit. Le Reverende Madri, una sorta di "streghe" che hanno acquisto dalle capacità psico-fisiche superiori e dei poteri soprannaturali, ordiscono segretamente piani e macchinazioni muovendo i nobili dell'impero, gli uomini al comando, come se fossere i pezzi di una scacchiera, riuscendo, attraverso un intricato sistema di manipolazione genetica, a fare accoppiare i discendenti delle varie casate al fine di generare l'eletto che porterà pace ed equilibrio nell'universo. Furbe queste donne.
Un altro elemento che rende il libro di Herbert parecchio attuale è il fatto che il futuro di Dune sia arretrato, per certi versi quasi medievale. La fantascienza di Dune è una fantascienza involuta sul piano tecnologico. Nell'universo di Dune non esistano computer ed elementi tecnologici particolarmente innovativi e questa particolarità ha contribuito a rendere il libro meno datato di quanto sarebbe stato oggi se fosse stato pieno di dettagli tecnologici proiettati al futuro all'epoca della sua stesura.
L'unica vera difficoltà che ho riscontrato nel leggere Dune è stata all'inizio. Quando mi sono ritrovato di fronte a una minuziosa descrizione di luoghi sconosciuti, personaggi dai nomi complicati e termini difficili e complessi derivanti da vocaboli arabi distorti. È stata la stessa difficoltà che ho avuto due paia di decenni fa, quando, dopo il ciclo della fondazione di Asimov, mi ero timidamente approcciato a Dune abbandonandolo dopo i primi capitoli. In realtà preso confidenza con la terminologia il libro risulta molto scorrevole e affascinante. Sicuramente il fatto di aver visto, anche recentemente, la prima parte del film di Villeneuve (la versione di Lynch ormai non me la ricordo più ma a questo punto me la vorrei rivedere) mi ha aiutato e facilitato nella sua lettura.
Ora capisco perchè Herbert intendeva fare causa a George Lucas. Le analogie tra Dune e Star Wars sono davvero tante e non riguardano solo l'ambientazione e la struttura della storia.
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