
Loma
How Will I Live Without A Body?
Loma è il progetto musicale di Emily Cross, Dan Duszynski e Jonathan Meiburg, un trio nato in Texas all'attivo dal 2017. How Will I Live Without A Body? è il titolo del loro terzo album, registrato interamente in un'ex falegnameria sulla costa meridionale dell’Inghilterra. È lì che i tre si sono riuniti, dopo essersi sparsi in paesi diversi per seguire percorsi personali e artistici.
La musica dei Loma è riflessiva, malinconica e minimale. Un post rock con attitudini folk, che evoca atmosfere intime e sognanti. Le sonorità mi hanno ricordato i Low, mentre la voce eterea e sussurata di Emily Cross me la avvicinano alla Gibbons dei Portishead. Niente di nuovo ed eclatante, ma è proprio nella loro semplicità che queste canzoni si sono insinuate lentamente in profondità rivelando nuovi dettagli a ogni ascolto.
Brani come "How It Starts", "Swallowed a Stone", e "Unbraiding" sono quelli che ho preferito ma in realtà l'intero disco emerge per la sua crepuscolare bellezza.
Un album affascinante, ideale per un viaggio musicale notturno e contemplativo.
Musica

Trentemøller
Dreamweaver
Agli esordi, il nome di Trentemøller era associato alla house, alla techno minimale e alla musica elettronica. A partire dal 2013, il compositore danese, pur mantenendo il suo sofisticato approccio elettronico, ha iniziato a virare verso sonorità indie, con influenze darkwave e shoegaze.
Da poche settimane è uscito Dreamweaver – titolo che inevitabilmente mi richiama alla mente il software che uso per lavoro – un album che presenta dieci pezzi di cui otto sono cantati da DISA (Disa Jakobs), cantante islandese che da tempo collabora con Trentemøller affiancandolo durante i suoi concerti e che porta un tocco di delicatezza e malinconia che si sposa perfettamente con le atmosfere del disco.
Ascoltando l'album, emerge chiaramente come il percorso iniziato con Lost e interrotto momentaneamente con Memoria trovi qui una nuova evoluzione. Le sonorità elettroniche che un tempo definivano l’identità di Trentemøller lasciano spazio a sfumature dreampop, dove gli echi di Beach House, Slowdive e persino This Mortal Coil si fanno sempre più presenti. Tuttavia, pur apprezzando la delicatezza onirica che permea ogni traccia, sento che manca la tensione ritmica che caratterizzava i suoi lavori precedenti e rendeva il tutto più dinamico.
Dreamweaver, per quanto raffinato e ben eseguito, rischia di perdersi nel vasto mare di produzioni simili che popolano l’attuale scena musicale. Le melodie sono piacevoli, ma non riescono a lasciare quel segno indelebile a cui mi aveva abituato. La classe di Trentemøller è indiscutibile, ma in mezzo a questi viaggi onirici e sospesi, mi sembra che una parte del suo tocco inconfondibile si sia smarrita.
Brani preferiti: In a Storm
Musica
Everything Is Alive
Slowdive
Tornati nel 2017 dopo vent’anni di inattività, gli Slowdive, gruppo di punta della scena shoegazer e dream-pop degli anni novanta, hanno da poco pubblicato un nuovo album.
Rispetto al precedente che non mi aveva colpito più di tanto, Everything Is Alive fin dalla prima traccia (la notevole Shanty che si dipana tra una minimale elettronica e un postrock alla Mogwai) lascia decisamente il segno. Pattern arpeggiati anche per l'accattivante Chained To A Cloud, mentre brani come Prayer Remembered e Andalucia Plays mi hanno riportato alle ballate malinconiche dei migliori Cure di Robert Smith. Ottimo anche il singolo Kisses supportato da un videoclip girato interamente a Napoli e The Slab, la traccia che conclude l'albo e che si perde in uno stratificato loop sonoro che pare infinito.
Everything Is Alive è un disco intimo, notturno e accogliente. Nulla di nuovo e originale ma relegato al suo contesto credo sia uno dei migliori dischi dreampop di questi ultimi anni.
Musica
Stereo Mind Game
Daughter
Quarto album uscito nel 2023 degli inglesi Daugher (Elena Tonra, Igor Haefeli e Remi Aguilella) per la mitica 4AD.
Un dream pop onirico, accogliente e cinematografico.
Pezzo preferito "Be On Your Way", il singolo, ma anche "Party" e "Swim Back".