
Romance
Fontaines D.C.
Avevo apprezzato parecchio a "A Hero's Death" di qualche anno fa.
Sono passati solo quattro anni e da allora questi cinque ragazzi irlandesi guidati dal carismatico Grian Chatten ne hanno fatto di strada - dove per strada intendo tanta produzione e parecchia notorietà.
"Romance" è il quarto album in studio dei Fontaines D.C. preceduto da una manciata di singoli con altrettanti video. Il gruppo ha adottato un look sgargiante e colorato e già con il precedente album ha raggiunto una grande popolarità.
Ho ascoltato il disco una decina di volte ed evitando di fare lo snob – quelli che si allontanano da un autore nel momento in cui questo viene apprezzato da tutti – cerco di analizzare "Romance" con obiettività ed estrema sintesi.
Il disco è un buon prodotto, ben confezionato e si ascolta piacevolmente, ma a mio avviso traspare l'intenzione di voler piacere a tutti i costi al grande pubblico acquisito. La voce di Chatten che, con le sue dissonanze e quel suo modo strascicante di cantare, caratterizzava la band, si appiattisce, omologandosi al cantato di tante altre indie band inglesi del momento. I pezzi perdono di incisività e spaziano tra il brit-pop, lo shoegaze e l'indie rock più accessibile. Il breve brano di apertura, che dà il titolo all'album, è quello che preferisco, forse perché ricorda in maniera sfacciata i Depeche Mode di Black Celebration. Anche il successivo, "Starbuster", non mi dispiace. Per il resto, ci sono alcuni pezzi interessanti qua e là, come per esempio "In the Modern World", ma passando da "Sundowner", che si rifà agli Slowdive, a "Favorite", che ricorda i Cure più commerciali, in tutto questo calderone di generi quello che manca, a mio parere, è proprio la genuinità.
Se dovessi dargli un voto, sarebbe un sei e mezzo.
Musica
Wall of eyes
The Smile
Secondo disco degli Smile, il progetto parrallelo dei due Radiohead, Thom Yorke e Jonny Greenwood, insieme al batterista Tom Skinner.
Notevole, davvero. Otto brani belli coinvolgenti. Inevitabilmente troviamo qua e là echi del passato di Yorke/Grenwood perchè la matrice è quella ma l'intenzione è quella di esplorare nuovi (o quantomeno diversi) orizzonti musicali addentrandosi in territori psichedelici e per certi versi quasi progressive grazie anche alla poliedrica e felpata batteria di Skinner. Molto meno elettronico del precedente e quindi decisamente più caldo e avvolgente.
Al momento non sento la mancanza dei Radiohead.
Brani preferiti Read the Roam, Under Our Pillows e Bending Hectic.
Musica
This Stupid World
Yo La Tengo
Ammetto di conoscere poco della carriera ultra ventennale dei Yo La Tengo ma visto che il loro ultimo album viene riportato in numerose classifiche di fine anno decido di dargli un ascolto.
Decisamente interessante. Pezzi indie psichedelici, che per certi versi mi hanno ricordato i Velvet Underground, intervallati da delle ottime ballate - in Alestine la presenza di Nico è quasi inquietante.
Brani preferiti: Sinatra Drive Breakdown, la suite di apertura, Fall Out, l'ottimo singolo, e sopratutto Miles Away, la traccia che chiude l'album, uno shoegazer onirico e notturno che si discosta nettamente dagli altri pezzi del disco.
Musica
The Waeve
The Waeve
Graham Coxon, ex chitarrista dei Blur, insieme a Rose Elinor Dougall, cantautrice inglese che ha alle spalle trascorsi nel gruppo indie pop tutto al femminile The Pippetes, danno vita a un album molto interessante.
Coxon e la Dougall si conoscono nel 2020 ad un concerto di beneficenza. Scatta la scintilla e oltre a iniziare a scrivere delle canzoni insieme, i due diventano una coppia e, da un paio di anni, genitori di due figli.
Nel 2023 esce The Waeve, il loro progetto musicale. I due si intendono a meraviglia e l'album si ascolta con piacere. A parte una paio di pezzi vigorosi, come l'ottimo singolo Kill My Again e Someone Up There, si tratta per lo più di sofisticate e malinconiche ballate indie in cui Coxon, oltre a suonare tutti gli strumenti e ad alternarsi alla voce con la Dougall, si diletta a suonare il sassofono (in alcuni casi con fraseggi melodici alla Bowie, in altri con virtuosimi alla Coltrane). Ottimo Can i call you, il brano che apre l'album e che inizia come un canzone folk per poi trasformarsi in un pezzo a metà tra i King Krimson e il Krautrock. Undine è un lentone riconducibile agli ultimi Portishead, Drowning è un pezzo psichedelico molto cinematografico mentre Alone e Free parte come un pezzo alla Twin Peaks per poi ricordare i Pink Floyd di Confortably Numb.
Un disco indie-rock molto elegante e raffinato.
Musica