
Vermines
di Sébastien Vanicek
Un film horror sui ragni? Non è il primo e non sarà l'ultimo. Dagli anni cinquanta in poi, questi simpatici animaletti dalle zampette pelose hanno accompagnato le nostre paure più profonde e ci hanno fatto saltare dalla sedia innumerevoli volte. Che siano mutanti giganti, creature preistoriche risvegliate o semplici aracnidi ingigantiti dalla scienza impazzita, i ragni sono da sempre protagonisti di incubi cinematografici.
Io non sono particolarmente impressionato dai ragni, anzi, se sono piccoli e innocui, li trovo persino carini. Tuttavia, conosco una persona che ne è letteralmente terrorizzata (e non è una donna).
Vermines (Infested è il titolo scelto per la distribuzione all'estero) è il film di esordio del regista francese Sébastien Vanicek.
La storia vede come protagonista Kaleb (Théo Christine), un ragazzo appassionato di animali esotici, che vive con la sorella in un appartamento di un enorme palazzo popolare della periferia di Parigi. Un giorno Kaleb si porta a casa un ragno acquistato nel negozio clandestino in cui si serve ignorando che l'aracnide fa parte di una specie estremamente pericolosa (la prima vittima del ragno è uno dei bracconieri che per primo stava tentando di catturarlo). Ovviamente il ragno scappa dalla scatola in cui era stato messo momentaneamente iniziando rapidamente a deporre uova (all'interno dei malcapitati inquilini) e a diffondere i suoi "piccoli" in tutto il palazzo. Quando la polizia trova la prima vittima, l'autorità parigina, per impedire la diffusione di questa razza di aracnidi particolarmente invasiva e mortale, decide di sigillare lo stabile condannando i poveri condomini a diventare cibo per ragni. Tra ragnatele che ricoprono l'intero edificio e ragni sempre più grandi, Kaleb, sua sorella e i suoi amici cercano disperatamente una via di fuga.
Mi aspettavo di vedere una trashata invece il film non mi è dispiaciuto. L'isolamento forzato e l'ambientazione all'interno di un palazzone della Banlieue mi ha ricordato il recente Lockdown Tower dove i personaggi sono degli emarginati di etnie e culture diverse abbandonati al loro destino da una società che li ha ghettizzati. E' solo il contesto però, perchè l'aggiunta dei letali aracnidi rende il film un movimentato survival horror di intrattenimento con i nostri protagonisti che per non soccombere sono costretti a correre a destra e manca attraverso lunghi corridoi poco illuminati coperti di ragnatele e invasi da centinaia di ragni. Mi sarebbe piaciuto vedere in dettaglio questi disgustosi aracnidi, magari spingere un pò di più sull'aspetto gore, ma il regista, avendo un budget ridotto e di conseguenza dei limiti sugli effetti speciali, ha pensato bene di coprire queste carenze con delle riprese da lontano, in movimento, oppure giocando con le ombre e l'oscurità.
Il film, oltre ad essere stato apprezzato dal solito Stephen King, ha attirato l'attenzione di Sam Raim che ha affidato a Sébastien Vanicek la regia di uno spin-off di La casa. Staremo a vedere.