
Confessions
di Tetsuya Nakashima
Thriller psicologico giapponese del 2010 diretto dal giapponese Tetsuya Nakashima basato sul romanzo omonimo di Kanae Minato.
La storia ruota attorno a Yuko Moriguchi (Takako Matsu), una insegnante di scuola media la cui vita viene devastata dal ritrovamento del cadavere della propria figlia di quattro anni affogata nella piscina scolastica. Inizialmente considerato un incidente, la morte della bambina si rivela presto essere un omicidio, commesso da due studenti della stessa classe dove insegna.
Nel giorno del suo ultimo discorso prima di lasciare l'insegnamento, la signora Moriguchi rivela alla sua classe di essere a conoscenza della vera natura della morte della figlia e dell'identità dei colpevoli. Sapendo che in Giappone i minori non possono essere incriminati, Moriguchi inizia a elaborare un lento ed inesorabile piano di vendetta avviando una catena di eventi che porterà entrambi i colpevoli a confrontarsi con le conseguenze delle loro azioni in modi profondamente disturbanti e tragici.
Confessions è un revenge movie che offre molteplici spunti di riflessione sul fallimento del sistema scolastico e familiare giapponese, esplorando tematiche come il bullismo, la solitudine e la violenza tra i giovani. Le azioni crudeli compiute dagli adolescenti nel film rivelano una complessità e un malessere esistenziale profondi. Temi come il suicidio, l'isolamento e la costante pressione competitiva sono ricorrenti sia nella letterature che nel cinema e riflettono problemi ben radicati nella società giapponese.
Dal punto di vista realizzativo Nakashima confeziona un film visivamente bello da vedere ma con una fotografia, un montaggio e sopratutto un uso smodato del rallenty che richiama un pò troppo l'estetica dei videoclip. Sembra come che il regista si sia fatto un pò prendere la mano, enfatizzando e portando all'estremo alcuni virtuosismi e soluzioni visive che, se non dosate bene, perdono della lora efficacia finendo per appesantire - anzi in questo caso il termine adatto è rallentare - una storia che secondo me poteva essere molto più cupa e cruda di quanto non sia stata raccontata.
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