
The Lodger: A Story of the London Fog (Il Pensionante)
di Alfred Hitchcock
Inizio la mia dilatata maratona sul cinema di Alfred Hitchcock.
Considerato tra i maggiori registi cinematografici del novecento, sono parecchi i classici del "maestro del brivido" che ho visto ma altrettanto numerose sono le pellicole che ancora non conosco, sopratutto quelle più datate. The Lodger, fino a ieri, faceva parte di quest'ultima categoria.
Nato nel 1899 in un sobborgo di Londra, Hitchcock inizia la sua carriera nei primi anni '20, lavorando nel cinema muto britannico. Il suo primo successo significativo è "The Lodger: A Story of the London Fog" del 1927, un thriller muto, conosciuto in Italia come il Pensionante o anche l'Inquilino, che lo stesso Hitchcock considera il suo primo vero film. Per chi volesse vederlo The Lodger è facilmente reperibile su YouTube.
Adattamento dell'omonimo romanzo di Marie Belloc Lowndes, il film è ambientato a Londra, dove una serie di brutali omicidi ha scatenato il panico. Le vittime, tutte giovani donne bionde, sono state uccise da un misterioso assassino noto come "The Avenger". Mentre la polizia cerca di trovare il serial killer, Jonathan Drew (Ivor Novello), un uomo misterioso e tenebroso, prende in affitto una stanza nella pensione della famiglia Bunting. In breve tempo Daisy, la figlia dei Bunting che fa la fotomodella, si invaghisce del misterioso inquilino incurante degli indizi che lo accusano di essere il temuto assassino.
"The Lodger" è ispirato alla storia di Jack lo Squartatore e, oltre ad essere una feroce critica della massa - avida di notizie sensazionalistiche e pronta a dar sfogo ai propri istinti bestiali - contiene già tutti gli elementi che caratterizzeranno il cinema di Hitchcock. L'uomo innocente accusato di un crimine non commesso, l'ambiguità del protagonista che affascina ma incute timore, la capacità di mantenere lo spettatore in uno stato di tensione costante, sono tutti temi che Hitchcock svilupperà nei successivi film ma che sono già presenti in questa pellicola. Nel vedere la ragazza dentro la vasca di bagno è stato impossibile non pensare a "Psycho". Dal punto di vista stilistico, la scena che mostra dal basso verso l'alto il protagonista passeggiare nervosamente nella sua stanza è da antologia, così come ho apprezzato l'omaggio al cinema espressionista tedesco nel personaggio interpretato da Ivor Novello, attore teatrale inglese, che offre una performance carismatica e davvero affascinante.
Piccolo anedotto personale. Vedendo il film mi infastidiva parecchio la musica. Non so se si trattava dell'originale dell'epoca o meno, ma essendo il film muto, trovavo particolarmente invasiva la colonna sonora. Ho stoppato il film e, fatto una veloce ricerca su internet, ho trovato questa proposta di un collettivo diretto da Corrado Nuccini (Giardini di Mirò) che ha realizzato dal vivo una colonna sonora del film decisamente più attuale e interessante.
Sì, lo so, probabilmente ho deturpato l'originale ma vi assicuro che, mettendo da capo il film e ingegnandomi a sincronizzare il tutto, l'esperienza nella sua interezza ne ha giovato notevolmente.