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martedì, 12 settembre 2023
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Il sacrificio del cervo sacro

di Yorgos Lanthimos

Il regista greco Yorgos Lanthimos ha recentemente vinto il Leone d'Oro a Venezia con il film "Povere Creature". Parecchio incuriosito da questo film (dovrebbe uscire nelle sale italiane nel gennaio 2024), per non farmi trovare impreparato al suo "cinema" decido di guardarmi su Prime "Il Sacrificio del Cervo Sacro" del 2017 dopo aver visto alcuni anni fa il suo "Lobster".

Il film è un thriller psicologico molto particolare ed estremamente surreale, un film pieno di metafore e simbolismi il cui soggetto, scritto dallo stesso Lanthimos, è ispirato a una tragedia greca, L'Ifigenia in Aulide di Euripide.

La trama è incentrata su una famiglia borghese composta da Steven (Colin Farrel), un brillante chirurgo, sua moglie Anna (Nicole Kidman), una nota oftalmologa, e i loro due figli adolescenti, Kim e Bob. La loro vita sembra perfetta, agiata, e fredda come un tavolo di obitorio. Un giorno Steven decide di prendere sotto la sua ala protettiva Martin (Barry Keoghan), un ragazzo di sedici anni rimasto orfano di padre. Quando il ragazzo viene presentato a tutta la famiglia cominciano a verificarsi eventi sconvolgenti e Steven si trova costretto a compiere un terribile sacrificio per non perdere tutta la famiglia.

Nella prima parte del film è l’attesa a caratterizzare la pellicola. Non si capisce ciò che sta accadendo e quale sia il rapporto del ragazzo con il personaggio interpretato da Collin Farrel. L’atmosfera è gelida e distante, i dialoghi sono asettici, e la perfetta famigliola sembra in realtà celare un vuoto emotivo disturbante. Quando scopriamo le vere intenzioni di Martin e la “maledizione” che ha inflitto a Steven e alla sua famiglia, cadono le maschere e i protagonisti rivelano tutto il loro egoismo e la loro inaffettività nei confronti dell’altro. Anna: "sacrifichiamo uno dei due bambini che tanto siamo ancora giovani e ne rifacciamo un altro"

Il gelo di questa tragedia familiare dove gli affetti e i sentimenti sono repressi e disfunzionali (si pensi al rito sessuale privo di passione in cui Anna per eccitare il marito finge di essere sotto anestesia) viene descritto anche da un algida fotografia e sopratutto da una regia severa e rigorosa con delle rigide geometrie e delle inquadrature parecchio angolate. Le carellate lungo i corridoi dell'ospedale mi ha ricordato non poco lo Shining di Stanley Kubrick mentre la presenza di Nicole Kidman e il rapporto represso con il marito mi ha riportato alla mente il rapporto contrastato dei protagonisti di Eyes Wide Shut. Se in questo contesto aggiungiamo che parte della colonna sonora è affidata György Ligeti (le cui musiche Kubrick aveva usato in molti dei suoi film) mi pare evidente che Lanthimos con questo film abbia voluto omaggiare quello che da molti viene considerato come il più grande cineasta di tutti i tempi.

Nonostante un velato autocompiacimento, Lanthimos, con Il sacrificio del cervo sacro realizza un ottimo film che ci racconta l'amara parabola di una società borghese apatica e anestetizzata ai sentimenti, incapace di reagire e rassegnata al succedersi degli eventi.

Film
Thriller
Psicologico
2017
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