
Gretel e Hansel
di Oz Perkins
Gretel e Hansel è un film del 2020 diretto da Oz Perkins (regista di February - L'innocenza del male e Sono la bella creatura che vive in questa casa). Come suggerisce il titolo si tratta di un adattamento in chiave horror della favola dei fratelli Grimm.
Ambientato in un imprecisato medioevo, la storia vede come protagonista la giovane adolescente Gretel (interpretata da Sophia Lillis) che, insieme al suo fratellino Hansel (Samuel Leakey), si ritrovano da soli nella foresta dopo essere stati cacciati di casa dalla madre, una povera vedova depressa e mentalmente instabile. Mentre vagano, affamati e spaventati, i due fratelli trovano nel bosco una misteriosa casa abitata da una donna anziana (Alice Krige). La donna accoglie i due ragazzi facendoli accomodare in una tavola imbandita di ogni prelibatezza. Hansel crede di aver trovato un rifugio sicuro ma Gretel sospetta che ci sia qualcosa di sinistro dietro la generosità della donna. Esplorando la casa, la ragazza scopre indizi inquietanti che la portano a pensare che l'anziana donna potrebbe essere una strega con intenzioni malvagie.
Il fatto che l'ordine dei nomi dei due fratelli siano invertiti rispetto alla fiaba originale non è un caso. Nel film di Perkins, la protagonista è Gretel, una giovane donna che intraprende un percorso di iniziazione al termine del quale, rompendo il legame con il fratello minore, la figura maschile, e sostituendosi alla malvagia strega, acquisce la consapevolezza della propria indipendenza e del suo potere come donna libera. Per il resto la storia ricalca abbastanza fedelmente la favola dei fratelli Grimm aggiugendo delle note fantasy che a mio parere potevano essere tranquillamente evitate.
Il punto di forza di questo film è senza dubbio la parte visiva. La fotografia e la scenografia, con un uso magistrale di luci e ombre e giochi di contrasto tra colori cupi e brillanti, contribuiscono a creare un ambiente inquietante e affascinante, sia all'interno della spigolosa casa della strega che nelle scene girate tra gli alberi sinistri del bosco. Perkins sceglie il formato 4:3 per questa fiaba gotica generando un piccolo quadro in movimento per ogni inquadratura. Un estetica visiva che ricorda molto il "The Witch" di Eggers ma che dal punto di vista narrativo contiene alcune debolezze che lo allontanano qualitativamente dal capolavoro folk-horror appena citato.
Rimane un ottimo film dal punto di vista stilistico e la più riuscita trasposizione cinematografica della favola dei fratelli Grimm (una delle mie favole preferite insieme alla Regina delle Nevi).
Interessante quanto azzardata la colonna sonora elettronica.