
Spider-Man: Across the Spider-Verse
di Joaquim Dos Santos, Kemp Powers e Justin K. Thompson
Il film di animazione Spider-Man: Across The Spider-Verse, da un paio di giorni uscito al cinema, è il sequel di Spider-Man: Un nuovo Universo del 2019 e fa parte di una trilogia che dovrebbe concludersi con Spider-Man: Beyond the Spider-Verse.
Se il precedente film mi aveva fatto stropicciare gli occhi per l'innovativa tecnica di animazione che gli è valso un meritato Oscar, questo secondo capitolo è uno spettacolo visivo che lascia davvero a bocca aperta. Mi sono esaltato solo nel vedere i titoli di testa.
Si parla di multiverso, realtà e mondi paralleli. In ognuno di questi mondi esiste uno "Spider-Man", uomo, donna o animale che sia. I protagonisti principali sono Miles Morales, lo Spider-Man dell'universo Ultimate (Terra-42) e Gwen Stacy, la Spider-Woman di Terra 65. Entrambi sono degli adolescenti diventati supereroi che hanno dei problemi con i genitori. Quello di Miles sono iperprotettivi e credono che il loro figlio nasconda qualcosa, mentre il rapporto tra Gwen e il padre è segnato dal dolore per la perdita dell'amico Peter e dalla mancanza di fiducia. La storia dei due è così simile ma diversa che entrambi sembrano uniti dallo stesso destino. II villain che Miles si trova ad affrontare è la Macchia, uno scienziato che è finito nel flusso di energia di un acceleratore di particelle e che ora è in grado di generare dei varchi dimensionali. Miles e Gwen vengono a conoscenza dell'esistenza della Spider-Society, una sorta di quartier generale formato da alcuni Spider-Man selezionati da diversi universi. A capo di essa troviamo Miguel O'Hara, lo Spider-Man del 2099 che scopre che in uno degli universi c'è un anomalia che potrebbe causare dei problemi a tutto il multiverso.
Il film è una iperstimolante esplosione visiva frutto di una sperimentazione artistica e di una fusione di stili. Un caleidoscopio impazzito di disegni e colori, in cui ogni multiverso ha uno stile diverso. A tratti sembra un viaggio lisergico in cui riesci a malapena ad afferrare i dettagli.
Ecco, se proprio devo trovargli un difetto - oltre al fatto che il finale è rimandato al film successivo, e non è una cosa di poco conto perché lo rende incompleto - è che sembra tutto troppo carico, bellissimo, si, ma eccessivo. Ha lo stesso montaggio accelerato che avevo trovato in Everything, Everywhere at Once, ed è buffo pensare che anche in quel film si parli di multiverso.
É un film che va visto più volte per cogliere tutti i dettagli. Io l'ho visto sottotitolato e per quanto mi piaccia vedere i film in lingua originale in questo caso i sottotitoli distolgono l'attenzione dal momento che le sequenze sono veloci e stracarichi di particolari.
Spider-Man: Across The Spider-Verse accontenta il pubblico che conosce i fumetti (eccomi!) ma può essere apprezzato anche se si ha poca dimestichezza con le avventure dell'arrampicamuri.
Dal momento che non si tratta di un capitolo di una trilogia ma della prima metà di un dilatato lungometraggio - aspetto la seconda parte per esprimere un giudizio complessivo.
Ah, vogliamo parlare dello Spider-Punk?