
Terrore nello spazio
di Mario Bava
In Italia i film di fantascienza, escludendo la spazzatura, si contano su una mano. A metà degli anni sessanta, Mario Bava dopo essersi cimentato su pellicole horror, thriller, western e gialli, dirige con pochissimi spicci ma tanta passione quello che viene considerato un gioiello del cinema di fantascienza italiano.
Terrore nello Spazio, conosciuto anche come "Planet of the Vampires" in inglese, è un film che ha acquisito lo status di cult ed è considerato un'opera fondamentale del genere fantascientifico.
La trama è la seguente. L'equipaggio di un astronave riceve un misterioso segnale di soccorso da un pianeta sconosciuto. Atterrati sul pianeta, gli astronauti si ritrovano in un mondo desolato cadendo in preda ad una temporanea follia. Riuscito a riportare alla ragione il suo equipaggio, il comandante si addentra con i suoi uomini nel pianeta ostile trovando il relitto di una navicella aliena al cui interno scoprono lo scheletro di un gigantesco umanoide. Quando una improvvisa furia omicida colpisce i nostri protagonisti, scopriamo che il pianeta è popolato da creature invisibili che si impadroniscono dei corpi e delle menti degli sventurati visitatori allo scopo di lasciare il loro pianeta morente e trovare una nuova casa. [spoiler on] Quando alla fine gli ultimi tre sopravvissuti riescono a decollare e lasciare il pianeta, si scopre che il comandante e la sua assistente sono stati posseduti dalle creature parassite e che ora si preparano a dirigersi sul pianeta più vicino, la Terra [spoiler off].
Nonostante il budget limitato e i pochi mezzi a disposizione, Mario Bava realizza un film seminale la cui influenza è evidente sopratutto in Alien di Ridley Scott uno dei più grandi capolavori di quella fantascienza virata all'horror. Un altro film che mi è venuto in mente guardando Terrore nello Spazio è stato La Cosa di John Carpenter non tanto per la trama quanto per l'atmosfera cupa e claustrofobica e il senso di disagio nel non sapere chi sia posseduto dall'entità aliena. Ovviamente vedendolo oggi Terrore nello spazio fa un pò sorridere anche perchè, tralasciando la pessima recitazione, si vede palesemente che è tutto finto e che il pianeta alieno è stato allestito con quattro pietre di cartapesta, tanto fumo e numerose luci colorate. Tuttavia, malgrado la povertà di mezzi a disposizione, Mario Bava con il suo grande talento crea una buona tensione narrativa utilizzando i mezzi che predilige, ovvero una regia precisa e dinamica, una fotografia dagli splendidi contrasti cromatici, e un montaggio dal ritmo dilatato ma adatto a creare quel senso di smarrimento in un mondo sconosciuto e desolato. Il tutto coadiuvato oltre che da un sonoro inquietante e sperimentale, anche da una sceneggiatura semplice ma che questa volta si rivela efficace con tanto di finale tetro e pessimista che per i tempi, di certo non ti aspetti.
Nonostante il budget esiguo e alcune ingenuità narrative e scenografiche è un film che ancora oggi conserva intatto il suo fascino collocandosi tra i cult movie del genere fantascientifico.
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