
Dogman
di Luc Besson
Luce Besson, il più hollywoodiano dei registi francesi, autore di un capolavoro come "Leon" e di tanti altri film più o meno riusciti, torna nel 2023 con Dogman, un action thriller psicologico di cui ha scritto anche la sceneggiatura.
Il protagonista del film è Douglas (Caleb Landry Jones), un uomo irrimediabilmente segnato da un infanzia dolorosa e terribile. Vittima di un padre violento, di un fratello esaltato e di una madre succube, Doug, da bambino, viene costretto a vivere rinchiuso nella gabbia dei cani - che il padre allevava per i combattimenti - fino al giorno in cui lo stesso padre, in un momento di ira, gli spara con il fucile lasciandolo semi paralizzato. Doug è però riuscito a stabilire un rapporto speciale con i cani, che lo capiscono ed eseguono ogni suo ordine, e grazie a loro, riesce a farsi salvare dalle autorità.
Costretto su una sedia a rotelle e segnato da profondi traumi fisici e psicologici, Doug, ormai adulto, si esibisce in un locale come drag queen trovando rifugio in un posto abbandonato insieme ai suoi cani, gli unici che gli hanno dimostrato affetto e comprensione, e che diventano i suoi complici per compiere furti in ville di lusso e vendicare i più deboli dai torti subìti.
L'anti eroe raccontato da Besson è un incrocio tra uno psicopatico Robin Hood in sedia a rotelle e un villain dei cinecomics dotato di poteri che gli permettono di comunicare con i cani, in un film pulp e fumettoso che ricorda, neanche poco, il Joker di Todd Phillips. Un uomo che per sopportare la sua sofferenza si aggrappa alla letteratura e al teatro - indossando di volta in volta la maschera di Edith Piaff, Marlene Dietrich e Marilyn Monroe - mentre decine e decine di cani lo proteggono occupandosi del suo sostentamento e dei suoi bisogni (mi chiedo chi faccia le pulizie). Film dotato di tecnica squisita e di una grande interpretazione dell'attore protagonista che però scade in alcune scene - vedi per esempio l'evasione di prigione oppure quella della gang dei portoricani che cadono in trappola e vengono abbattuti dai cani - il cui effetto esilerante alla "Mamma ho perso l'aereo" cozza un pochino con il dramma del nostro emarginato protagonista.
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