
L'uomo che sapeva troppo (1934)
di Alfred Hitchcock
Nel 1934 Alfred Hitchcock firma un contratto con la Gaumont British Picture Corporation, casa di produzione cinematografica inglese, con la quale realizza L'uomo che sapeva troppo, il primo di una serie di film di spionaggio. La storia verrà ripresa anni più tardi dallo stesso Hitchcock - quando il regista inglese si trovava da tempo negli Stati Uniti - in un remake dall'omonimo titolo.
La trama segue Bob e Jill Lawrence, una coppia britannica in vacanza con la loro figlia Betty a Sankt Moritz in Svizzera. Durante il soggiorno, assistono involontariamente all'omicidio di un agente segreto francese che, prima di morire, rivela a Jill che un gruppo di cospiratori stanno preparando un attentato contro un diplomatico a Londra. In breve tempo la coppia si vede rapire la loro figlia Betty dai terroristi per garantirsi il loro silenzio. Bob e Jill si ritrovano così costretti a risolvere il mistero e salvare la loro figlia, affrontando i pericoli che li attendono in una Londra notturna e minacciosa.
Sarà che non sono mai stato un amante dei film di spionaggio ma a me questo film non mi ha convinto. A metà tra commedia e giallo, il film ha una sceneggiatura poco avvincente che in alcune parti appare datata, e una recitazione a tratti teatrale e poco emozionale. La sparatoia finale poi è decisamente troppo lunga e alla lunga annoia. Mi rendo conto che stiamo parlando sempre di un film della metà degli anni trenta ma alcuni film muti di Hitchcock sono invecchiati decisamente meglio. Di questo film salvo l'intepretazione di Peter Lorre, nel ruolo dell'enigmatico antagonista, e la scena nell'Albert Hall in cui il maestro della Suspense utilizza sapientemente il silenzio e la musica per creare una tensione straordinaria dimostrando una maestria che anticipa i suoi futuri capolavori.
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