
La mia cosa preferita sono i mostri
Emil Ferris
La mia cosa preferita sono i mostri è un fumetto americano indipendente di oltre 400 pagine, scritto e disegnato dall'esordiente Emil Ferris nel 2017 e pubblicato in Italia dalla Bao un anno dopo.
L'autrice è una donna di 55 anni, omosessuale, che nel 2001 è stata punta da una zanzara che le ha trasmesso un terribile virus, paralizzandola dalla vita in giù, facendogli perdere l’uso della parola e della mano destra. Durante il suo lungo e faticoso percorso di riabilitazione, ha usato il disegno come strumento per riacquistare la mobilità delle mani, dando vita a questo piccolo capolavoro.
Il fumetto sembra disegnato su un blocco notes a righe, con illustrazioni realizzate principalmente a biro. Alcuni disegni sono abbozzati, mentre altri si rivelano dettagliati e iperrealisti, creando un intreccio di stili che, pur apparendo disordinato, trova un equilibrio sorprendente. L'opera è un miscuglio di generi, tra il diario grafico, il noir, e il romanzo di formazione.
La storia è ambientata alla fine degli anni Sessanta e vede come protagonista Karen, una bambina appassionata di film e fumetti horror, che si raffigura come un licantropo, metafora del suo sentirsi diversa dal resto del mondo. Quando un'inquilina del condominio in cui abita viene misteriosamente uccisa, Karen decide di indagare, trasformandosi in una piccola detective. Tra i suoi appunti si intravede il peso del passato e il trauma della Seconda Guerra Mondiale, svelato dalle confessioni dell’inquilina assassinata, che era una sopravvissuta all’Olocausto.
L'opera è in parte autobiografica e attraverso Karen, la Ferris esplora i temi dell'emarginazione, della diversità e della lotta per trovare un proprio spazio in un mondo che ti etichetta per ciò che sei e non per ciò che vuoi diventare.
La mia cosa preferita sono i mostri è un fumetto che sfugge a ogni definizione, singolare, intenso e profondamente personale.