
The Beggar
Swans
Un macigno.
L'ultimo album degli Swans di Michael Gira è davvero pesante, non tanto perche supera abbondantemente le due ore, ma perchè pare di ascoltare il testamento solenne di un artista (alla soglia dei settanta) prima della sua dipartita.
Ho ascoltato per la prima volta l'intero album in una sola notte e per poco non ci affogavo dentro quindi ho cambiato approccio e mi sono limitato ad escoltare una singola traccia di giorno in giorno (la maggiorparte delle tracce sono lunghe e dilatate con The Beggar Lover (Three) che per poco non raggiunge i quarantacinque minuti!).
The Beggar è prevalentemente un disco acustico in cui predomina la chitarra e la voce di Michael Gira. All'album, oltre agli storici compagni di avventura, partecipa Ben Frost che si occupa di ordire un sottofondo sonoro di droni. E' quasi del tutto assente la parte "rumoristica" che ha caratterizzato i dischi storici degli Swans mentre a farle da padrone sono le storte ballate folk composte da un accordo o un giro di accordi ripetuti all'infinito. Non è un disco facile anche se in un primo momento sembrerebbe piu accessibile rispetto ai dischi passati degli Swans.
Musica